Nicotera – La forza della cultura contro la ’ndrangheta

La forza della cultura contro la ’ndrangheta

 

Orsolina Campisi NICOTERA

«Rimanete in Calabria. Bisogna fare di tutto affinché le intelligenze restino qui per valorizzare questa regione, per lottare e sconfiggere la ‘ndrangheta attraverso la cultura». Esordisce così il procuratore aggiunto presso il Tribunale di Cosenza, Marisa Manzini che ieri ha incontrato, presso il liceo “Vinci”, studenti e docenti.

Presenti all’incontro, tra gli altri, il prefetto Giuseppe Gualtieri, don Marcello Cozzi, il questore Andrea Grassi, il procuratore Filomena Aliberti, il capitano Nicola Alimonda, i commissari straordinari di Nicotera e Limbadi, il parroco don Francesco Vardè e i familiari di Stefano Piperno, l’insegnante nicoterese trovato, a giugno, carbonizzato all’interno della sua auto.

I lavori coordinati da Giuseppe Borrello, referente provinciale di Libera, sono stati introdotti dal dirigente scolastico Marisa Piro che si è soffermata sull’importante ruolo della scuola «che – afferma – lavora in “trincea” accompagnando i giovani nel difficile cammino di vita non gettando mai la spugna e riaffermando, senza compromessi, il senso delle regole». La “bruttura” della ‘ndrangheta è ampiamente delineata dalla Manzini. «Essa – afferma rivolgendosi ai numerosi studenti – impone la legge del silenzio, ma io sono per la forza delle parole. Dobbiamo recepire la speranza della denuncia per cambiare la realtà attuale di questo territorio». Tante le domande poste dagli alunni. «È fondamentale – dichiara – che le scuole parlino di mafia per aiutare a prendere le giuste scelte. Esiste la ‘ndrangheta, ma anche tante persone per bene, io vi chiedo di stare con questi ultimi».

Per far questo lo Stato aiuta con la legislazione, punto di riferimento anche in Europa. «I problemi – evidenzia la Manzini – sono gli organici delle forze dell’ordine perché per mettere in atto le leggi ci vogliono forze umane».

Anche sui consigli comunali sciolti. «È facile sentire dire – dichiara – durante i commissariamenti, che prima si stava meglio. Non possiamo avallare questo, dobbiamo, invece, essere tutti sulla stessa linea affinché in quel Comune ritorni la legalità».

Il messaggio del procuratore Marisa Manzini ai ragazzidel Liceo classico “Vinci”

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