Nella sala consiliare del Comune di Crotone, si è svolto, questa mattina, un incontro che ha acceso i riflettori su un tema di grande rilevanza sociale: la donazione degli organi. Promosso in collaborazione con l’Aido e l’associazione Nikol Ferrari, l’evento ha avuto come filo conduttore il tema “La cultura della donazione moltiplica la vita”.
L’atmosfera era densa di emozione, con un pubblico variegato composto sia da giovani che da adulti, tutti uniti dall’interesse verso un argomento tanto importante quanto delicato. Il messaggio che è emerso dall’incontro è stato chiaro e incisivo: la donazione degli organi è un gesto di vita, solidarietà e speranza.
“Non lasciate che altri decidano per voi, fate una scelta libera, senza aspettarvi nulla in cambio ma con la consapevolezza e l’orgoglio di poter essere utili agli altri”, è stato il messaggio fondamentale trasmesso ai ragazzi durante l’incontro, sottolineando l’importanza di una scelta consapevole e libera.
Le testimonianze dei familiari di donatori di organi o che hanno ricevuto questo dono hanno toccato profondamente i presenti, rendendo tangibile l’importanza e l’impatto positivo della donazione. Dionigi Mano ha definito la possibilità di proseguire il proprio percorso di vita grazie “ad un angelo”, ricordando la propria esperienza.
“La testimonianza del fratello di Pino Cosentino, il primo donatore della città di Crotone al quale è stata dedicata una via cittadina e che nei prossimi giorni verrà insignito alla memoria con una benemerenza civica, ha particolarmente colpito i presenti”, è stato condiviso durante l’incontro.
“Inoltre, la testimonianza del fratello di Santo Facino ed il racconto della storia di Antonio, nelle parole di Francesca Caiazzo che lo aveva intervistato, hanno evidenziato l’importanza di questo gesto d’amore. Antonio ha ricevuto un rene dalla moglie, un atto di generosità che ha cambiato la sua vita”, è stato aggiunto.
Queste testimonianze hanno dimostrato quanto sia importante fare un gesto semplice ma bellissimo, che può cambiare radicalmente la vita di chi lo riceve.
L’incontro è stato aperto con i saluti del sindaco e l’introduzione dell’assessore alla Cultura, promotore dell’iniziativa. Gli interventi sono stati tenuti da esperti del settore e dalle autorità locali, tra cui un dirigente medico e il direttore del Centro regionale trapianti.
Luciano Formaro, presidente dell’associazione Nikol Ferrari, ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare i ragazzi sul tema della donazione degli organi: “Si porta il messaggio ai giovani perché dobbiamo farlo rispetto agli adulti. Questo messaggio è di speranza di vita per tante persone che soffrono, è una testimonianza di un trapianto. È un messaggio che dobbiamo portare soprattutto attraverso le testimonianze dei familiari che hanno accettato una donazione degli organi di un proprio caro, ma anche attraverso le testimonianze dei riceventi che hanno beneficiato di un dono così grande per ritornare a vivere. Donare credo che sia in assoluto il gesto più umano e generoso che ci possa essere. Possiamo essere solidali con il prossimo in tanti modi, ma quanto siamo disposti a dare di noi stessi, di veramente intimo, per aiutare il prossimo, questa è una domanda che dobbiamo porci sempre.”
Rosalia Boito, dirigente medico Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale S. Giovanni di Dio e presidente Aido Crotone, ha evidenziato le domande più frequenti che vengono poste in tema di donazione, riguardanti la morte cerebrale e l’esecuzione di un prelievo d’organo e successivamente il trapianto salvavita. Ha sottolineato l’importanza di divulgare e sensibilizzare correttamente la cittadinanza affinché vengano date risposte ai dubbi e ai timori delle persone, così da consentire una scelta consapevole.
“Con le nuove carte d’identità, ancora non è aumentato il numero dei donatori in città, purtroppo siamo ancora ad un 50% quasi netto su 4 persone e 2 dicono di no”, ha evidenziato Boito. “È uno zoccolo duro che dobbiamo assolutamente abbattere. Il muro delle opposizioni è quello più difficile da superare, e lo possiamo fare solo continuando a divulgare la cultura della donazione nelle scuole, tra i ragazzi, nelle piazze, ovunque.”
Franco Renda, presidente provinciale Aido, ha reso noto che gli iscritti all’AIDO sul territorio provinciale sono un po’ meno di 5000, distribuiti in tutta la provincia. Ha evidenziato l’importanza di collaborare con le istituzioni e le comunità locali per promuovere la cultura della donazione.
Pellegrino Mancini, direttore del centro regionale trapianti di Reggio Calabria, ha illustrato la situazione in Calabria, sottolineando che c’è ancora poca conoscenza sul tema. Ha evidenziato l’importanza di adeguarsi a quanto viene fatto nel resto d’Italia, ossia donare gli organi dopo la morte a scopo di trapianto.
“Nella nostra regione, – ha evidenziato Mancini – ci sono un centinaio di persone in attesa di ricevere un rene. Chi soffre di insufficienza renale cronica e è sottoposto a dialisi non vede l’ora di ricevere un organo per liberarsi da questa condizione. Dobbiamo però eliminare l’idea che qualcuno debba morire affinché qualcun altro possa essere trapiantato. La morte è un evento inevitabile, indipendentemente dalla donazione degli organi. Pertanto, se i miei organi possono essere utilizzati per migliorare la salute di qualcuno, ben venga. La mia morte in quel caso non sarà stata inutile. Nessuno sceglie di ammalarsi, di stare male o di morire per diventare donatore. La malattia e la morte sono parte della vita, indipendentemente da qualsiasi altra considerazione. Dobbiamo riflettere su questo.Siamo indietro rispetto a molte altre regioni italiane. Dobbiamo migliorare il nostro dato”, ha dichiarato Mancini. “Dobbiamo fare questa domanda a noi stessi: perché diciamo di no alla donazione degli organi? Dobbiamo aprire le porte a quel sì che è determinante per tutti noi.”
In conclusione, l’incontro ha lasciato un’impronta significativa nei cuori e nelle menti dei presenti, rafforzando il messaggio di solidarietà e speranza attraverso la generosità della donazione di organi. La sensibilizzazione e la promozione della cultura della donazione rimangono obiettivi fondamentali per la costruzione di una società più consapevole e solidale.
Fonte: wesud