Non profit, salgono le tasse “Per finanziare il reddito”
SOCIALE E ASSOCIAZIONISMO Nella legge di Bilancio c’è una norma di poche righe che dà un durissimo colpo a tutto il mondo del non profit. Si tratta dell’addio all’aliquota Ires ridotta, destinata agli enti non commerciali. Il governo Lega- Cinque Stelle ha deciso di intervenire su questa voce per recuperare risorse per il reddito di cittadinanza e quota 100. Una scelta che ha portato i vescovi italiani a bocciare la finanziaria e chiedere di fare marcia indietro rispetto a questa misura.
L’aliquota interessata raddoppia dal 12 al 24 per cento, portando così nelle casse dello Stato 118 milioni. Il mondo del sociale e della beneficenza sono già in rivolta per un provvedimento considerato iniquo. «Stiamo seguendo i contenuti della legge di Bilancio, rispetto ai quali non mancano elementi di preoccupazione, che ci auguriamo di poter veder superati», avverte il segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo, il quale spera che la volontà di realizzare alcuni obiettivi di governo «non venga attuata con conseguenze che vanno a colpire fasce deboli della popolazione e settori strategici a cui è legata la stessa crescita economica, culturale e scientifica del Paese». Temi centrali per la Conferenza episcopale italiana.
I vescovi sono comunque «consapevoli delle difficoltà in cui versa il Paese, come pure delle richieste puntuali della Commissione Europea», ma nonostante questo vengono sollevate preoccupazioni dato che con questa misura vengono penalizzate tutte le attività di volontariato, di assistenza sociale, di presenza nell’ambito della ricerca, dell’istruzione e anche del mondo socio-sanitario. Quelle realtà che «spesso fanno fronte a carenze dello Stato, assicurando servizi e prossimità alla popolazione» La risposta del governo Il beneficio ora abolito spettava anche agli enti ecclesiastici, per i redditi da immobili, terreni, conti correnti, investimenti e da attività di impresa come scuole o gestione di attività ricreative. Per questo il vicepremier Luigi Di Maio in un intervento su Facebook rivendica senza esitazioni il taglio, parlando di «eliminazione dell’Ires per gli enti non commerciali, cioè c’è tutta la partita delle agevolazioni agli enti ecclesiastici che iniziamo a ridurre». Si dimentica però di citare i sacrifici del non profit. Il ministro Alfonso Bonafede invece ritiene «che le preoccupazione della Cei siano immotivate», rivendicando il reddito di cittadinanza come misura destinata a chi è in difficoltà.—
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI 118 milioni: è si prevede d’incassare dal raddoppio dell’Ires per il non profit