«Nuova schiusa di uova di tartaruga marina a Pizzo. A distanza di una ventina di giorni dal previsto “lieto evento” (la schiusa intorno a Ferragosto di oltre cinquanta uova di tartaruga marina su una spiaggia di Pizzo), giunge la notizia di una nuova schiusa, questa volta in località Savelli, uno dei tratti di litorale pizzitano più frequentati dai bagnanti». A comunicare questo ulteriore aggiornamento è proprio il Wwf di Vibo attraverso una nota. «Ad accorgersi della presenza di numerose piccole tartarughe, sono stati, pieni di stupore, proprio i clienti di un ristorante. Immediatamente dopo la schiusa, le piccole tartaruga Caretta caretta, anziché dirigersi verso il mare, si erano dirette verso lo stesso locale o sulla parte interna della spiaggia, a causa dell’attrazione esercitata dalle luci artificiali».
«È partita subito una segnalazione alla Capitaneria di porto di Vibo Marina – prosegue il Wwf – che ha allertato la coordinatrice del progetto TartAmar, la biologa Jasmine De Marco, (responsabile scientifico il prof. Mingozzi del DiBest dell’Unical) a cui ha fatto seguito l’intervento sul posto del naturalista Pino Paolillo, non prima di aver contattato chi per primo, il giovane Emanuele Riga, aveva lanciato l’allarme».
Nel frattempo «qualche neonato era stato rimesso in acqua dai presenti all’insolito ed emozionante evento, mentre una trentina di piccoli, molti dei quali rinvenuti in mezzo alla vegetazione, sono stati rilasciati sulla spiaggia fino all’ingresso in mare dallo stesso Paolillo, coadiuvato da alcuni volenterosi cittadini, in una zona al riparo dalle luci. Un intervento tempestivo che li ha salvati così da morte certa. Il sopraggiungere del calore solare non avrebbe infatti lasciato scampo alle piccole tartarughe». I volontari del Wwf vibonese, di cui è presidente Guglielmo Galasso, «sono all’opera per monitorare la schiusa di un nido non censito. La tartaruga che ha deposto le uova, presumibilmente nella seconda decade di luglio, ha potuto risalire quel tratto di spiaggia e scavare il nido senza essere notata da nessuno, a differenza di quanto era accaduto invece alla fine di giugno, a pochi chilometri di distanza».
«Questo secondo nido – secondo il Wwf – rafforza ancora di più l’esigenza di una tutela di tutte le spiagge napitine da interventi di manomissione, sia per assicurare la nidificazione della Caretta caretta, che di una specie, come il piccolo Fratino, anch’esso legato all’ambiente costiero per deporre le sue uova e allevare i suoi pulcini fino all’involo».
Fonte: ilVibonese