Settimana importante e impegnativa quella che è trascorsa nel centro direzionale di Fondazione Città Solidale, una delle realtà, in riferimento al sociale, più importanti di Catanzaro. Al via la programmazione 2014-2015 che ha visto la partecipazione di tutti gli operatori delle strutture gestite dalla Fondazione.
Ad iniziare i lavori, il Presidente Padre Piero Puglisi, che ha introdotto gli stessi sottolineando l’importanza dello scandire del tempo attraverso una lettura del vangelo, l’Ecclesiaste 3 ‘C’è un tempo per ogni cosa’: ” Essere qui dopo tanti anni acquisisce un’importanza maggiore, infatti, con il passare del tempo capisco quanto la vita della Fondazione sia messa in stretta relazione con l’agire di nostro Signore. Fondamentale in questo senso il passo di Qohelet che dà un quadro preciso sull’agire umano che molte volte, seppur può apparire monotono, è sempre e comunque la risoluzione di una volontà superiore alla nostra”.
Continua Puglisi: “Il nostro lavoro in particolar modo deve essere contraddistinto dalla fedeltà, dalla pazienza e dalla responsabilità. Una missione più che un semplice mestiere”. Dopo questo primo momento di riflessione tutti i responsabili insieme agli operatori, in equipe separate per struttura, hanno redatto quelle che saranno le attività e i percorsi di lavoro distinti per aree di competenza. Da sempre infatti la Fondazione ha strutturato ogni suo lavoro con una prima fase organizzativa-progettuale che si prefissa in modo puntuale e preciso degli obiettivi da raggiungere. In itinere, e con scadenze anch’esse programmate, si effettua poi il lavoro di verifica per apportare, se necessario, cambiamenti ed aggiustamenti.
Aspetto importante emerso quest’anno è uno sguardo più ampio e ancora più puntuale a quello che sarà il lavoro di formazione degli stessi operatori. Un modo per elevare gli standard lavorativi di tutte le equipe. Una formazione che scaturisce da un preventivo lavoro di ascolto, attraverso colloqui di orientamento, da cui sono emerse le esigenze di crescita di ogni membro di Città Solidale e dell’Organizzazione nel suo insieme. Da aggiungere a questo un continuo monitoraggio di tutte le attività che si svolgono nelle strutture, con una serie di azioni precise e strutturate: supervisione psicologica ,per sostenere e curare la motivazione, la prevenzione del rischio di burn-out, supervisione monoprofessinale, per monitorare l’efficacia dell’attività educativa, di sostegno, di accompagnamento degli ospiti della Fondazione, auto mutuo aiuto, per gruppi di operatori, per le persone accolte, per chi è portatore di disagi , momenti di spiritualità, perché non si perda di vista la Mission e la Cultura Organizzativa della Fondazione. Un anno quindi che vedrà un impegno maggiore e che sicuramente volgerà il suo sguardo sempre ai più deboli e agli ultimi, dai richiedenti asilo politico degli SPRAR di Squillace e Gasperina, ai minori del Sunrise e del Rosa e l’Azzurro e della San Domenico, agli adulti in difficoltà dell’Aliante, della Maddalena, del Golfo, del Centro Antiviolenza e degli altri servizi. Presenti per l’occasione anche lo staff uffici, risorse umane, amministrazione, segreteria, centro progetti, osservatorio, centri di ascolto, settore formazione, perno fondamentale che negli anni ha assicurato una giusta e corretta operatività, rendendo realizzabili progetti di elevato spessore sociale.
Giorno 30 settembre infine, un ulteriore momento di unione è scaturito dal fatto che la stessa Fondazione Città Solidale ha compiuto gli anni, un ventennio di attività. Un anniversario, scandito dal taglio della torta, questo, che rende l’importanza di un lavoro svolto sempre in maniera responsabile e consapevole rispetto alle tante esigenze che il nostro territorio, in relazione al sociale, richiede. A chiudere la settimana di lavori una cena che ha visto la partecipazione anche degli ospiti delle strutture, di diversa nazionalità e religione, e che ha fatto sempre di più respirare il clima multiculturale che si respira quotidianamente in Città Solidale.