Osservatorio Civico Città Attiva di Vibo: “Sanità vibonese disastrata”

“Da due anni, ormai, ogni ultimo sabato del mese ci ritroviamo davanti l’ospedale Jazzolino per chiedere “una sanità degna di un Paese civile”. Nella diretta che abbiamo registrato durante il sit-in che si è tenuto il 30 novembre, abbiamo lanciato un appello al Presidente della Regione Calabria, ribadito nel sit-in del 28 dicembre: “Ora più che mai, non deve abbandonare Vibo, i segnali sono terribili dopo lo scioglimento, abbiamo bisogno del Suo aiuto, presidente Occhiuto, non ci abbandoni, La prego”. E’ quanto scrivono in una nota le avvocatesse Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo (Osservatorio Civico Città Attiva di Vibo Valentia).
Le stesse aggiungono: “Avevamo manifestato apertamente la nostra preoccupazione all’idea di un nuovo scioglimento, dopo quello del 2010 che non aveva in alcun modo migliorato le cose, tutt’altro… Ed invece ci siamo ritrovati nella stessa tragica situazione, ed il rischio di andare incontro a due anni di paralisi è altissimo. Il percorso che era stato intrapreso dal Commissario Battistini è stato bruscamente interrotto e si cominciano a vedere i primi devastanti effetti: da qualche mese risultano sospese le prenotazioni per gli screening mammografici; sono attualmente fermi gli avvisi che erano in itinere per contrattualizzare endoscopisti vista la grave carenza di queste figure specialistiche; il reparto di psichiatria è ormai ridotto al pari di un ambulatorio, senza più posti letto, ed invece di essere potenziato, nel piano annuale delle attività 2025 si mantiene il day hospital; per mancanza di personale la medicina d’urgenza e l’Obi continuano a rimanere chiusi, e paradossalmente, non si stanno rinnovando i contratti agli OSS ed al personale infermieristico assunto durante il periodo del Covid, adducendo un “esubero di personale” che si sta rivelando inesistente, del resto era evidente che tutti i reparti, a cominciare dal Pronto Soccorso, fossero in forte sofferenza: è la cronaca di un disastro annunciato, che interessa tutte le strutture sanitarie della Provincia di Vibo Valentia”.
Intanto continuano i viaggi della speranza, di chi cerca altrove risposte al bisogno di assistenza e cure.
Il comunicato continua così: “Facciamo nostro un altro accorato appello, quello di Katia C., che conosciamo bene, perché da tre anni ormai sta lottando come una leonessa contro un tumore, si è aggrappata alla vita con tutte le sue forze e con coraggio sta affrontando la malattia e la sofferenza, a cui si aggiungono i disagi per una sanità che qui non è in grado di darle risposte e così su Facebook scrive: “Caro signor Roberto Occhiuto, le auguro il meglio e spero che l’esperienza che ha avuto la porti a cercare di migliorare la sanità intorno a tutti, soprattutto a Vibo Valentia… Qui si fanno ogni giorno i viaggi della speranza, per fare radioterapia mi devo assorbire 2 ore di viaggio andata e due ore di ritorno, stress in tutti i sensi, non solo oggi, ma da anni ormai. Le posso assicurare che anch’io ho temuto di morire, ho visto l’orrore, in tre anni e più ho sentito dolore fisico e psicologico, ho gridato ai dolori prima di arrivare in alcuni pronto soccorsi più organizzati… Sono arrivata alla terapia del dolore per andarmene piano piano e soffrire il meno possibile, ma si vede che Dio per il momento non l’ha permesso, e sempre Dio mi sta dando la forza di continuare a farmi km per controllarmi e curarmi, altrimenti per l’Ospedale di Vibo Valentia in carenza di tutto, sarei già morta. Lei non immagina i sacrifici anche a livello economico che ho fatto e che sto facendo per poter andare avanti con i controlli e le cure, dovendomi spostare sempre da Vibo. Le dico un’altra cosa; quando ho scoperto il cancro sono arrivata a rompere i salvadanai delle mie bambine per potermi permettere i viaggi. Di sicuro non le interesserà questa mia lamentela, anzi credo sia abituato alle lamentele, ma lei ora sa bene dopo l’intervento che ha avuto, cosa significa aver paura di morire, sapendo di lasciare la famiglia… e nel mio caso due bambine. La prego faccia qualcosa su Vibo Valentia, mi sono soffermata delle pochissime volte per fare dei piccoli e normali controlli per non andare fuori e mi è stato detto che non c’era il tempo per carenza di personale, con tanto di prenotazione al cup, questa è una vergogna. Io ora sto facendo terapia per non rischiare il peggio, solo perché sono andata a fare un controllo a pagamento… ma si può, una che ha avuto problemi oncologici, rimandarla a casa ed essere costretta a pagare? Eppure solo così mi sono accorta in tempo di quest’altro intoppo. Avrei un’infinità di cose da raccontare, ma è impossibile su un social… Continuo a confidare in lei e mi auguro con tutto il cuore che stia sempre bene. Io sto chiedendo col cuore aiuto per me e per tutti i malati su Vibo Valentia, per favore, chi può, faccia arrivare questo messaggio””.
Storie di ordinaria disperazione, qui, a Vibo, dove la vita delle persone sembra valere meno che altrove: “Ci aiuti Presidente Occhiuto, noi stiamo lottando con tutte le nostre forze, ma da soli non ce la possiamo fare a vincere questa battaglia, che noi definiamo per la Vita… Ci aiuti Presidente, intervenga al più presto per supportare la Commissione Straordinaria e salvare la sanità vibonese, istituendo una task force che veda al suo interno il commissario BATTISTINI, perchè possa proseguire il lavoro che aveva intrapreso e la dottoressa JENNIFER CHIMENTI PISCANE affinchè, ascoltando le preghiere di Katia e di tutti coloro che stanno affrontando questa difficilissima battaglia, possa compiere anche qui il miracolo a cui abbiamo assistito a San Marco Argentano con la creazione del percorso oncologico, sostenuto da una nuova radiologia, importante e determinante per i pazienti in generale ed appunto per quelli oncologici. Abbiamo bisogno di prevenzione, diagnosi, presa in carico, screening, follow up, ma soprattutto abbiamo bisogno di poter mantenere viva la speranza di poter avere finalmente anche qui una Sanità degna di un Paese civile”.

Fonte: Zoom24

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