La giornata di studi organizzata mercoledì all’Istituto Tecnico “Malafarina” di Soverato dal gruppo archeologico “Paolo Orsi” (con il sostegno del Ministero dei Beni e Attività Culturali, dell’Assessorato all’Ambiente regionale, del Comune di Catanzaro, del Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro, del Nucleo Tutela al Patrimonio Culturale dei Carabinieri e del Museo Civico di Rovereto) aveva un fine ben preciso: rendere note le immani risorse archeologiche di cui il comprensorio è ricco per valorizzarle con il contributo di tutti.
E’ l’amore per l’archeologia e per il patrimonio della Calabria che spinge il gruppo “Paolo Orsi” ad attivarsi per la conservazione del territorio e la sua salvaguardia da più’ di dieci anni: come ha avuto modo di chiarire la presidente Angela Maida, infatti, esiste un “sommerso” tra i beni archeologici che è completamente ignorato, e che rischia di essere perduto a causa di scelte urbanistiche a dir poco discutibili. Le carte archeologiche, presentate nella prima parte della lunga giornata tra gli studenti ed esperti del settore, riassumono la lunga attività di volontariato dell’associazione finalizzata alla salvaguardia dei beni archeologici e paesaggistici. Ed un territorio così ferito come quello calabrese ha bisogno di “sentinelle” attente che possano agire in collaborazione con la Soprintendenza (l’ente deputato alla tutela del patrimonio archeologico) e gli enti locali, in virtù di quanto disposto dall’articolo 9 della Costituzione, il quale – come ha ben ricordato Maria Caterina Procopio in rappresentanza dell’associazione – fa obbligo al cittadino di impegnarsi per la tutela e valorizzazione del patrimonio storico ed artistico del proprio Paese. Un po’ come fece anni fa l’illustre Paolo Orsi venuto dal Trentino, che della Calabria svelò i suoi più importanti segreti, sepolti per secoli sotto strati e strati di terra, a testimonianza dell’illustre passato di colonia della Magna Graecia.
L’eredità lasciata da Paolo Orsi è ancora oggi contenuta in lettere e carteggi oggetto di studio, ma il suo straordinario impegno civico ha animato generazioni di archeologi e di direttori di poli museali, quali Franco Finotti, direttore del museo di Rovereto, giunto a Soverato per sottolineare l’importanza dell’educazione civica quale foriera dell’interazione tra mondo istituzionale e cittadinanza così tanto auspicata: e attraverso l’informazione e la riscoperta delle bellezze che abitano nei nostri luoghi, si può così’ confidare nella sensibilità rinnovata di cittadini responsabili ed attenti. Il compito dell’archeologia, che è quello di svelare al mondo la storia e quindi le origini di un popolo, non può non dotarsi di carte archeologiche per la valorizzazione dei reperti, e di strumenti di archeologia preventiva per indirizzare progetti di costruzioni edilizia che siano rispettosi dei luoghi – ha chiarito nel suo intervento Alfredo Ruga, funzionario di zona della Soprintendenza della Calabria- ma è nella collaborazione dei cittadini, che hanno a cuore ciò che è riemerso ed il paesaggio circostante, che sta la vera soluzione. Agli interventi tecnici del mattino – moderati da Sante Guido, storico dell’arte e restauratore – sono seguite le visite alla necropoli a Soverato, i forum ed i workshop: l’attivissimo gruppo “Paolo Orsi” non poteva non trovare una metodologia diversa per celebrare il suo primo decennale di attività.
Ufficio stampa CSV Catanzaro