Denuncia di “Artigianfamiglia” a Pizzo.
L’accesso al mare e all’oasi negato dalle auto nell’indifferenza di tutti.
(Nella foto: L'insensibilità regna sovrana. L'accesso negato al "Malferà beach")
PIZZO – L’insensibilità nemica della disabilità e minaccia per chi si occupa attivamente di volontariato. Dare un servizio a favore dell’anello più debole della società costa sforzi, sacrificio e grande impegno. Ma non solo. Oltre a non essere sempre apprezzato, tante volte viene anche ostacolato. Com’è successo al sodalizio “ArtigianFamiglia” che si occupa di volontariato al “Malferà beach”.
Il presidente Carmensissi Malferà deve continuamente lottare contro chi, incurante e indifferente, parcheggia all’ingresso della struttura generando ansia e, impedendo di fatto, ai ragazzi assistiti di entrare e uscire a loro piacimento. Senza trascurare l’aspetto legato all’emergenza, perché in caso di necessità, un’ambulanza incontrerebbe non pochi problemi. A ciò si aggiungano «le ennesime offese e attacchi maleducati e volgari che – denuncia la presidente – ho dovuto subire per veder rispettato un semplice ed essenziale diritto di ogni cittadino, ma nel nostro caso ancora più grave perchè relativo ai nostri ragazzi disabili, di poter accedere “normalmente” nell’unica oasi al mare per disabili gratuita in tutta Europa».
Esasperata Malferà ha lanciato il suo sfogo sui social network, facendo appello all’amministrazione comunale perché «malgrado le richieste fatte a voce e anche protocollate, di far pulire l’accesso al nostro centro da una discarica a cielo aperto di materiali inerti che restringe e degrada la strada, e la richiesta di divieto di sosta con rimozione forzata per tutta la strada in salita e in discesa, visto il transito di mezzi per disabili e autoambulanze, sono ancora qui a combattere quotidianamente con parcheggiatori selvaggi, che ci bloccano il passaggio e pieni della loro arroganza mi minacciano e mi umiliano. Sindaco Gianluca Callipo noi – ricorda Malferà – siamo l’unica associazione che non ha chiesto mai soldi e neanche li vogliamo, ti abbiamo chiesto servizi che ci spettano già come cittadini e poi come disabili. Abbiamo provato a collaborare con l’amministrazione, abbiamo sentito tante promesse, tante parole ma nulla di fatto. E per favore non parlate di quei pochi metri di pedana messi perché fate più figura a star zitti. Io che di solito ho molta pazienza adesso dico basta. Non sto chiedendo favori personali, ma veder rispettare diritti per disabili. Di sicuro, la prossima volta allerteremo i Carabinieri che almeno sono gli unici che ci aiutano».
FONTE: Gazzetta del Sud
AUTORE: (r.m.)