L’incidenza della povertà assoluta tra la popolazione straniera presente nel Paese è pari al 30,3%, contro il 6,4% degli italiani. Lo rileva l’Istat nel rapporto sulla povertà pubblicato oggi. Nel Mezzogiorno le famiglie con stranieri povere sono quattro volte quelle con soli italiani.
ROMA – Gli individui stranieri in povertà assoluta in Italia sono oltre un milione e 500 mila, con una incidenza pari al 30,3% (tra gli italiani è il 6,4%). Lo rileva l’Istat nel rapporto sulla Povertà con dati relativi al 2018 pubblicato oggi. Secondo l’Istituto di statistica, le famiglie in povertà assoluta sono composte nel 68,9% dei casi da famiglie di soli italiani (1 milione e 250 mila) e per il restante 31,1% da famiglie con stranieri (567 mila), mentre le famiglie di soli italiani rappresentano il 91,3% delle famiglie nel loro complesso contro l’8,7% delle famiglie con stranieri. L’incidenza di povertà assoluta è pari al 25,1% per le famiglie con almeno uno straniero (27,8% per le famiglie composte esclusivamente da stranieri) e al 5,3% per le famiglie di soli italiani. La criticità per le famiglie con stranieri è maggiormente sentita nei comuni centro di area metropolitana, dove l’incidenza arriva al 26,2% (28,8% per le famiglie di soli stranieri).Fra le ripartizioni, l’incidenza più elevata si registra nel Mezzogiorno, con quote di famiglie con stranieri in povertà circa quattro volte superiori a quelle delle famiglie di soli italiani (rispettivamente 32,3% e 8,9%). Le famiglie in povertà con stranieri dove sono presenti minori presentano valori pari al 29,8% (oltre 300 mila), quelle di soli stranieri il 31,0%, valore quattro volte superiore a quello delle famiglie di soli italiani con minori (7,7%). Nel Mezzogiorno la stessa incidenza sale al 40,5% per le famiglie con stranieri dove sono presenti minori, contro il 12,4% delle famiglie di soli italiani. È in povertà assoluta oltre la metà delle famiglie di soli stranieri in cui la persona di riferimento è in cerca di occupazione (51,5%, per un totale di oltre 66 mila famiglie); se la persona di riferimento è occupata, la condizione di povertà raggiunge comunque una famiglia ogni quattro (25,5%).
Fonte (DIRE)