POVERTà ASSOLUTA? MA COSA SIGNIFICA DAVVERO?
Da oggi, 23 settembre fino al 20 ottobre e dal 12 al 18 novembre 2018 la Fondazione lancia #iodonofiducia, una campagna di raccolta fondi con sms e chiamate solidali al 45589 per contrastare la povertà assoluta minorile in Italia
Sono 1 milione e 208mila i minori che in Italia si trovano in condizioni di povertà assoluta, con una incidenza pari al 12,1%. Un bambino su otto vive, al nord quanto al sud, in condizioni di deprivazione, senza aver il diritto di vivere un’infanzia felice. Gli ultimi dati Istat (pubblicati il 26 giugno 2018) testimoniano che le condizioni dei minori in Italia restano critiche.
Per sostenere questi bambini e ragazzi in tutt’Italia Fondazione L’Albero della Vita – onlus impegnata da quasi vent’anni nella tutela dell’infanzia in condizioni di emarginazione e disagio sociale – lancia #iodonofiducia, campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con il numero solidale 45589 attiva dal 23 settembre al 20 ottobre su tutti gli operatori telefonici.
Vita.it intervista Simona Iallonardo Responsabile Raccolta Fondi e Comunicazione di Fondazione L’Albero della Vita
Sono 1 milione e 208mila i minori che in Italia si trovano in condizioni di povertà assoluta, ma che significa concretamente “vivere in povertà assoluta”?
Allora il concetto di povertà assoluta è difficile da spiegare perché, nell’Italia del 2018, non riusciamo ad immaginare cosa significhi vivere cosi. Povertà assoluta significa che una famiglia non riesce ad accedere ai bene di prima necessità. Non ha accesso ad una alimentazione regolare, non ha una casa riscaldata, non riesce ad accedere alle cure mediche. Non ha, insomma, tutte quelle cose che consideriamo “normali”. Quando ci chiedono cosa significa povertà assoluta noi spesso rispondiamo “aprire il frigorifero e trovarlo vuoto”. Ed il fenomeno è in crescita.
Non è la prima volta che Albero della Vita propone la campagna #iodonofiducia. Che risultati avete raggiunto negli scorsi anni e a quale obiettivo ambite per questa edizione?
Abbiamo iniziato tre anni fa con una campagna di sensibilizzazione attraverso degli esperimenti sociali. Con questa edizione di #iodonofiducia abbiamo deciso di concentrarci sulla raccolta fondi..
Le donazioni andranno a sostenere il progetto Varcare la Soglia a Napoli. Il progetto è già attivo in diverse città italiane, la scelta di avviarlo anche a Napoli è significativa. Nello specifico come vi state approcciando a quel territorio.
Abbiamo deciso di essere presenti lì perché quel territorio è un forte difficoltà. Il contesto campano è un contesto di grave povertà assoluta. Due terzi delle famiglie, stando ai dati della Caritas, vivono con meno di 500 euro al mese. La nostra sede sarà aperta a Ponticelli, periferia di Napoli est. Vorremmo avviare il presidio vorremmo subito dopo aver ottenuto i risultati della raccolta, pensiamo per la fine dell’anno. Il nostro obiettivo iniziale è quello di sostenere almeno 40 famiglie. Che in termini economici si traduce in circa 100mila euro.
Sms e chiamate solidali si dimostrano un buono strumento per la raccolta fondi?
È uno strumento che nella raccolta fondi ha sempre funzionato molto bene. Ma negli ultimi anni ci sono degli elementi di criticità che hanno fatto abbassare i risultati. Questo è dovuto da un lato all’aumento delle richieste; e dall’altro al clima di sfiducia che si è creato dopo il terremoto rispetto all’utilizzo dei fondi raccolti. Per questo motivo è fondamentale che le organizzazioni diano una rendicontazione precisa, trasparente e puntuale al donatore sull’utilizzo dei fondi raccolti.
Utilizzate spesso anche lo strumento video per promuovere le vostre iniziative, qual è il suo valore aggiunto?
L’Albero della Vita si è affidata a nomi e volti esperti nel mondo cinematografico: Luca e Marcello Lucini si sono occupati della regia, mentre Gabriella Pession è il volto e la voce della campagna. ‘30 secondi che raccontano come i bambini in povertà vivono la loro condizione di disagio. Essere in povertà per un bambino oggi significa “sognare di riavere il proprio letto e una casa, nascondersi dalla disperazione dei genitori senza lavoro; non mangiare e avere troppo spesso il piatto vuoto”. Tre scene che raccontano, in contrapposizione alla quotidianità di bambini più fortunati, quali sono le deprivazioni e le paure che i bambini in povertà assoluta devono affrontare quotidianamente. A raccontare il tutto la delicata Gabriella Pession, testimonial autentica e spontanea che racconterà al telespettatore questa cruda realtà, diventata una vera e propria emergenza per il nostro Paese. Utilizziamo il video perché le persone hanno sempre meno tempo di approfondire i contenuti e questo è uno strumento che ti da la possibilità di comunicare in modo veloce e impattante. Sono uno strumento molto diretto.