Povertà educativa? Si batte anche con lo sport

 

Povertà educativa? Si batte anche con lo sport

Con i Bambini e Open Polis, nell’ambito dell’Osservatorio sulla povertà hanno prodotto lo studio “L’importanza dello sport per i minori e i centri sportivi a Roma”

Quando si parla di contrasto alla povertà educativa, i primi aspetti che vengono in mente sono la qualità dell’istruzione, la presenza dei servizi sociali l’accessibilità dell’offerta culturale. Mentre è più raro associare questo concetto allo sport.

Proprio sull’importanza della pratica sportiva è incentrato il report realizzato Con i Bambini e Open Polis, nell’ambito dell’Osservatorio sulla povertà dal titolo “L’importanza dello sport per i minori e i centri sportivi a Roma”.

«Dal punto di vista dei bambini e degli adolescenti, la pratica sportiva tocca aspetti ancora più cruciali», si legge nel rapporto, «In primo luogo, riguarda il diritto del minore a uno stile di vita sano e a uno sviluppo fisico equilibrato. Ma anche la possibilità di sviluppare la propria personalità e accrescere l’autostima di ragazze e ragazzi».

Stando alla ricerca il 13,8% di chi non pratica sport indica come causa motivi economici, il 5,1% la mancanza di impianti sportivi. «Questi due aspetti (di cui purtroppo non è disponibile disaggregazione per età) segnalano la necessità di intervenire sui fronti indicati dalle raccomandazioni europee», si legge nel dossier, «da un lato eliminare per i minori le barriere legate al costo, dall’altro quelle connesse all’accessibilità delle strutture».

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