Il presidente, Marisa De Vincenzo, che ha dato il via a questo progetto “che accarezzavo da anni e per il quale mi sono attivata con impegno” come la stessa ha detto ad inizio lavori, consapevole delle motivazioni sociali e umane, coinvolgendo un gruppo di amici fortemente sensibili alla tematica, si prefigge di sensibilizzare ed informare su un tema così importante ed attuale, quale può essere appunto la cultura della donazione. Una donazione che non deve essere il frutto del semplice “dare” ma dono come carità cristiana, verso chi, in stato di necessità, potrà vivere… Dare qualcosa di sé per permettere a qualcun’altro di poter vivere, donare un qualcosa di sé per amore per l’altro.
Il neo direttivo è composto, da Maria Teresa Calzona, Simona Caparra e Filomena Zungri e dai medici Nicodemo Mingrone, Rocco Sotira e Carmine Zucco. Durante la presentazione avvenuta domenica mattina, alla presenza dei sindaci di Cirò Marina e Cirò, Nicodemo Parrilla e Mario Caruso, i quali si sono complimentati garantendo tutto i loro appoggio al fine di contribuire a diffondere “questa cultura del donare” si è illustrato il significato della donazione con l’obiettivo di informare i cittadini sulle tematiche inerenti e sul trapianto degli organi, laddove gli specialisti, Ettore Massari e Nicodemo Lucà, dal punto di vista medico hanno cercato di fare comprendere le differenze fra morte cerebrale e fisica.
Questo per far sì che si possa sviluppare una corretta informazione sul tema del prelievo e del trapianto di organi, infondendo una migliore e più diffusa consapevolezza del ruolo di ogni cittadino e del diritto di manifestare la propria volontà, incrementando così le registrazioni e promuovendo le iscrizioni dando le giuste risposte su un tema così delicato. In sostanza In Italia le donazioni non sono sufficienti a soddisfare le liste di attesa di pazienti affetti da patologie trattabili con un trapianto di organo, men che meno al sud dove la poca conoscenza e cultura spesso è causa di diniego al donare.
Infatti il sud dell’Italia resta, anche per le donazioni, fanalino di coda, costringendo i pazienti a lunghe attese oppure a iscriversi nelle liste in altri ospedali al nord o all’estero. Un’associazione fortemente voluta da tutto il direttivo per spiegare meglio e colmare questo gap culturale che, comunque, come ha curiosamente illustrato anche don Antonio Mazzone, nella quasi totalità delle culture religiose del pianeta è ben accetto e lasciato alla libertà di coscienza individuale. A tendere le file degli interventi è stato chiamato Franco Renda, presidente dell’associazione A.I.D.O. di Mesoraca, che dopo avere salutato tutti ha rivolto l’invito a “decidere liberamente con il cuore” mentre le conclusioni sono state della vice presidente regionale dell’AIDO Loredana Calvo che si è complimentata con la neo associazione la quale, negli intenti quindi ha chiaramente affermato la propria volontà di operare per una maggiore conoscenza e diffusione della “Cultura del donare”.
(Oscare Grisolia, ilcirotano.it)