Presentato il progetto “Famiglie al Centro”, capofila il Centro Calabrese di Solidarietà per “ricostruire un sistema di servizi sociali attento ai bisogni”

“Ricostruire un sistema di servizi sociali con l’idea che non ci si limita ad attendere la domanda del bisogno ma affianca il servizio di presa in carico e di supporto”. “Un approccio diverso e integrato dell’idea stessa di welfare che punta a ricostruire il sistema dei servizi sociali all’interno di una realtà del tessuto cittadino. E questo per offrire servizi innovativi di sostegno alle famiglie con minori in difficoltà ed a minori e giovani a rischio di marginalità sociale”. E’ Claudio Falbo, responsabile del progetto ad entrare subito nel vivo di “Famiglie al Centro” presentato ieri pomeriggio nella sala concerti del Comune con capofila il Centro Calabrese di Solidarietà. Quattro i settori di intervento: minori, famiglie, prevenzione selettiva e orientamento. Gli interventi sono di tipo consulenziale svolti a contatto dei servizi territoriali del Comune e delle Asp, nonché di proposizione di azioni di training formativi per minori e di prevenzione e sensibilizzazione per genitori. A questo si affiancano attività laboratoriali e scolastiche.

Il Progetto è finanziato con le risorse di Agenda Urbana – Strategie di misure sostenibili POR Calabria FESR/FSE 2014/2020 (Azione 9.1.2) e vede coinvolti nella realizzazione del progetto -partito il 23 dicembre 2022 che si concluderà a dicembre di quest’annola Fondazione L’Albero della Vita Onlus e la Cooperativa sociale “Zarapoti”.

Oltre a Falbo, alla conferenza stampa hanno preso parte: Antonio De Marco (Referente per Agenda Urbana di Catanzaro); Isolina Mantelli (Presidente del CCS); Ampelio Anfosso (Presidente della Cooperativa Zarapoti); Emanuela Viola (Referente per Fondazione Albero della vita).

Il progetto “Famiglie al Centro” risponde al bisogno teso a garantire da un lato l’accoglienza, il sostegno, l’inclusione sociale e lavorativa ai nuclei familiari più disagiati e, dall’altro, offrire opportunità di formazione, istruzione, aggregazione, culturali e di placement (nel mercato del lavoro) a minori che si trovano a rischio di povertà e/o di emarginazione – si specifica nella nota del Centro Calabrese di Solidarietà – Il progetto incontra il bisogno, di pari opportunità e d’inclusione sociale (e integrazione) non solo tra minori provenienti da situazioni multi-problematiche e da circuiti giudiziari ma anche rispetto ai minori residenti appartenenti nuclei familiari completamente isolati dal resto della Comunità Educante. In questo quadro strutturale l’idea che accomuna è quella di rinnovare la Comunità dal basso erogando servizi in linea con gli obiettivi dell’Avviso pubblico e la programmazione di Agenda Urbana, all’interno di un bene infrastrutturale al centro storico della città con notevoli potenzialità anche da un punto di vista ambientale.

Un progetto che “si propone di ricongiungere quei mondi che si sono allontanati e hanno determinato un fallimento dell’approccio educativo. E questo lo facciamo con dei partner che garantiscono un lavoro pulito. Ed è sempre una ricerca difficile. Ripartiamo insieme con l’idea di costruire scenari, ancora non immaginabili, né dalla politica locale forse neppure dal Terzo settore. L’idea della congiunzione parte adesso”.

Come spiegato da Manuela Viola, “L’albero della vita” che già collabora con il Centro Calabrese nel centro sociale di Aranceto, si occuperà la realizzazione delle azioni dedicate ai bambini dai 6 ai 14 anni e relative famiglie, azioni che si concretizzano nel potenziamento didattico, nei laboratori di valorizzazione dei talenti e nel supporto alla partecipazione civica di bambini e ragazzi. Le azioni sono state negli anni pilotate e strutturate da FADV come buone pratiche di supporto ai bambini e ragazzi a rischio devianza.

“L’idea è quella di intervenire concretamente per creare nuove opportunità. Ci occuperemo della pratica educativa pomeridiana dei ragazzi con una squadra fatta di educatori”, ha aggiunto Viola.

Ci sarà un laboratorio di potenziamento scolastico che opererà con interventi strutturati coinvolgendo le scuole. Le attività si svolgeranno al Centro di aggregazione di via Fontana Vecchia, ma si estenderanno su tutta la città grazie anche al lavoro della cooperativa Zarapoti rappresentata da Ampelio Anfosso: “La strada è il nostro ambito di lavoro da trent’anni – dice – e cercheremo di agganciare più persone possibili con diverse problematiche per dare risposte efficaci a chi ha bisogno”

L’esperienza dell’equipe che lavora in Zarapoti si concretizzerà, rispetto alle azioni di progetto, nella gestione e nell’erogazione servizi di prossimità (interventi direttamente nei luoghi di vita dei giovani offrendo informazioni, sostegno e un’immediata consulenza socio-sanitaria), attraverso attività di informazione, mediazione, intervento precoce, sostegno ed accompagnamento.

De Marco ha ricordato le tappe che hanno portato all’approvazione del progetto con un finanziamento di circa 200 mila euro e dell’importanza di restituire la funzionalità del Centro Polivalente, grazie alle attività del Centro Calabrese di solidarietà che già lo aveva in gestione prima della riqualificazione.

L’auspicio della presidente Mantelli è di dare continuità ad un progetto capace di dare risposte al territorio supplendo alle mancanze del Pubblico.

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