Riportiamo l’articolo del Ciessevi – Centro Servizi per il Volontariato Città Metropolitana di Milano – dedicato ai primi volontari per Expo Milano 2015 che hanno inaugurato la nuova edizione dell’Esposizione Universale il primo maggio 2015.
Tanti sorrisi, qualche lacrima (d’emozione) e tanta voglia di fare. Questo è un po’ il debutto dei primi Volontari Expo che ufficialmente, accanto a capi di stato, personalità, e ospiti speciali, hanno inaugurato l’edizione 2015 dell’Esposizione Universale a Milano.
Sono 260 impegnati nel turno di mattina e altri 260 in quello pomeridiano per questi primi 14 giorni, però nella grande platea dell’Open Air Theatre oggi ci sono tutti, 520, per nulla preoccupati dalla pioggerellina, così ipnotizzati dalla grande festa che tra frecce tricolori, un emozionante inno di Mameli rivisto e la solennità che di solito è appannaggio dei “grandi”, riempie occhi, cuori e orecchie.
Expo spumeggiate, coreografico, certamente. Però a rubare la scena non appena l’inaugurazione finisce sono soprattutto loro, sia perché con le divise ufficiali sono i più distinguibili sul Cardo e il Decumano, i due viali di Expo, sia perché con i loro sorrisi e la loro carica multiculturale sono un riassunto vivente di questa edizione, tanto che un collega di LaStampa.it non perde tempo e dice “Ne trovi ad ogni metro, muniti di borsetta e con mappe da distribuire. Sono giovani studenti oppure pensionati. Spiegano con pazienza e dandosi da fare. Hanno l’aria felice e non da “lavoratori” sfruttati. Altra risposta a una delle polemiche tormentone della vigilia”.
Ma non serviva la prova del nove per battere i dubbi e le polemiche. Basta girare l’angolo ed ecco, infatti, che i nostri sono “ostaggio” di telecamere e giornalisti e le dichiarazioni raccontano di un investimento per sé stessi e per gli altri: “Questa esperienza può portare molto nel baglio culturale di una persona, siamo cittadini che aiutano altri cittadini, siamo oltretutto anche noi qui per la prima volta come loro, come dei visitatori al fianco di altri visitatori, al debutto”.
Nelle facce sorridenti, tra scherzi, selfie, battute, condivisioni Facebook, c’è spazio e tempo per le testimonianze: “Lo facciamo, o almeno io lo faccio soprattutto per conoscere gente che arriva da tutto il mondo”, racconta un ragazzo cinese alle telecamere del tg2. Ma l’attenzione della giornalista è anche per chi, e non sono pochi, tra i volontari ha già i capelli bianchi “Siamo in tanti della nostra età, sa?” incalzato da una coetanea super sprint “Milano ci ha accolti, mi ha accolto molto molto bene, mi sento di dover ricambiare”.
Loro, i primi 520, sono di fatto i debuttanti del Programma Volontari Expo, un programma che ha saputo catalizzare in pochissimo tempo la voglia di volontariato di oltre 18mila persone a formare la squadra finale di circa 7000 che opereranno durante i sei mesi di Expo. Una squadra di cittadini attivi del mondo dove rappresentati sono tutti i continenti.
Per l’esattezza 128 paesi. Sul podio, e parliamo di Paese di nascita, troviamo Italia (77%), Cina (11%), Francia (1%). Per le Regioni abbiamo, invece, Lombardia (53%), Piemonte (9%), pari merito Sicilia ed Emilia-Romagna. 29 sono altresì le lingue parlate, in ordine italiano (78%), cinese (12%), inglese (2%), spagnolo (2%).
Nella vita i nostri studiano, lavorano, insomma, non stanno con le mani in mano, e questa cosa è già visibile sul Cardo e il Decumano dove l’operatività è sempre briosa. Infatti il 62% è studente, il 16% lavoratore full o part time. Curiosità: del totale, il 40% è in possesso di una laurea/master, mentre il 54% ha conseguito la media superiore (indicativamente in corso di formazione universitaria).
Per quanto riguarda la presenza di esperienze di Volontariato pregresse, come dicevamo, troviamo una metà netta di debuttanti “nel settore” e il restante si divide tra esperienze saltuarie (18%) e chi fa volontariato regolarmente (32%). Un vero serbatoio, già intercettato, sensibile, di cittadinanza attiva che Ciessevi e CSVnet vogliono capitalizzare a favore del terzo settore nazionale una volta che Expo chiuderà i battenti.
E sulla piattaforma social UIDU.org riservata ai volontari cresce la “febbre di esserci” da parte di quelli del secondo e terzo turno che entreranno in servizio a metà maggio e poi a giugno: curiosi e galvanizzati di poter portare il proprio contributo, dispiaciuti di non esserci stati alla festa del primo maggio. Insomma, sono tanti, sono carichi e sono, adesso sì ufficialmente, il sorriso accogliente di Expo.
Stanno lasciando il segno, lo sanno, e quotidianamente si impegnano per dare il meglio, nel nome del Volontariato e dell’Accoglienza.
Loro ci sono. Che Expo abbia inizio.