C’è chi dice che il periodo dell’allattamento sia più difficile del parto stesso. E che esistano controindicazioni alla pratica più naturale del mondo, quella che lega la madre al figlio. Quel che è certo è che la pratica sia molto più difficile della teoria: una volta diventate mamme, infatti, ed accantonata la paura del parto, ci si ritrova a fare i conti con nuove paure, che il nuovo “status” giustamente determina.
Ed è per questo che l’associazione “Acquamarina”, pensata per le mamme in difficoltà, si propone di realizzare una serie di iniziative volte a dare le informazioni giuste, ed a rispondere ad eventuali “sos” delle mamme alle prese col primo figlio. I quattro incontri nell’atrio del reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale Pugliese, resi possibili grazie alla partnership col Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro, sono appunto finalizzati ad infondere serenità e competenze alle mamme nel periodo del puerperio.
“Rassicurare”, del resto, è la parola d’ordine all’interno dell’associazione presieduta dall’ostetrica Licia Aquino, supportata in questa nuova impresa dalle colleghe Mimma Mignuoli e Sandra Papaleo, e dall’educatrice Alessandra Mungo: nell’incontro di presentazione, al quale hanno preso parte mamme in attesa e partorienti, studentesse in ostetricia ed infermiere volontarie della Croce Rossa – oltre che la coordinatrice del reparto, Anna Romano, e Giulia Menniti in rappresentanza del CSV di Catanzaro – si è voluto innanzitutto sfatare vecchie e nuove mentalità riguardo alle controindicazioni dell’allattamento. Tranne che in specifici casi (l’epatite B in fase acuta è uno di questi), l’allattamento è sempre consigliato, almeno per i primi sei mesi di vita: tutto ciò di cui il bambino ha bisogno è contenuto nel prezioso liquido bianco che fuoriesce solo con la suzione, e sarà il bambino stesso a dettare i tempi della poppata ed il momento in cui mettere fine all’attaccamento al seno. E’ con tale pratica, la più naturale possibile, che si rinsalda il legame tra la madre ed il figlio, ed è con i messaggi tattili (al pancino per prevenire le coliche o sulla faccia per alleviare i dolori causati dalla dentizione) che la comunicazione ancestrale prosegue anche al di fuori dell’utero. Le mamme presenti sono state invitate a ripetere i movimenti circolari che, come ha dimostrato l’educatrice Mungo, servono a far rilassare i bambini più inquieti: esiste poi un modo di far respirazione utilizzando la gabbia toracica e di compiere una serie di esercizi fisici che si rendono necessari per il recupero della tonicità del cosiddetto “pavimento pelvico”, compromessa dallo stato di gravidanza. E’ proprio dal muscolo che si estende dal pube al coccige, il più delle volte ignorato, che dipende il benessere psico-fisico complessivo delle donne, soprattutto in termini di prevenzione dei disturbi legati alla menopausa.
I prossimi incontri si terranno il 25 maggio, il 18 ed il 29 giugno, alle ore 15.30, all’ospedale Pugliese.
Ufficio stampa CSV Catanzaro