Nuovi metodi di inclusione dei rom con il progetto "Scholè"

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Il progetto biennale, finanziato dalla Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale – che vede l’associazione “Arte di Parte” come capofila di un partenariato che include le associazioni Multicolore, Natura e Dintorni, ARpI (Associazione Rom per l’Integrazione) e la Cooperativa Venezia, trova in una rete allargata il suo punto di forza.
“Scholè”, infatti, ha come partner esterni importanti enti pubblici e privati, quali il Comune di Catanzaro, l’Istituto Penitenziario Minorile, la Casa Circondariale di Siano, l’Istituto Comprensivo Casalinuovo, la Coldiretti e la Lega delle Cooperative della Calabria, perché è su un lavoro di rete e non su interventi isolati che intende promuovere nuovi metodi di inclusione sociale della comunità Rom.

Il progetto, infatti, così come è stato illustrato dal presidente di “Arte di Parte”, Maurizio Caligiuri, avrà come area di riferimento i quartieri a sud della città – Aranceto, Pistoia e Viale Isonzo – e coinvolgerà quali beneficiari 120 cittadini della comunità rom, di età compresa tra i 14 e i 35 anni. Ogni partner, in base alla propria competenza, avvierà in maniera congiunta percorsi di scolarizzazione, di educazione alla legalità, (attraverso l’apertura di un centro operativo di diritti gestito dal Comune, mirato ad offrire servizi di mediazione scuola-famiglia) e lavorativi in ambito cooperativo.
Alla presenza del prefetto Luisa Latella, del vicesindaco Gabriella Celestino, del direttore dell’Istituto penitenziario, Angela Paravati, del direttore del Csv, Stefano Morena, e del dirigente dell’Istituto comprensivo “Casalinuovo” Catanzaro Sud, Concetta Carrozza, oltre che di una rappresentanza di giovani di etnia rom, si è così dato avvio al percorso di programmazione partecipata a livello territoriale, finalizzato ad individuare e trovare risposte alle problematiche e ai bisogni reali della cittadinanza rom, di cui si era già parlato nel corso di un tavolo istituzionale coordinato dalla Prefettura nel 2012.
L’auspicio è che, come ha prontamente ribadito il direttore del CSV di Catanzaro Morena, l’enorme opportunità che si rinviene con “Scholè” non sia solo al momento dello “start” ma vada ben oltre la solita pratica delle politiche a termine. E perché ciò si verifichi, è necessario che sia sempre sostenuto nella chiave di rete con la quale è stato concepito.

Ufficio stampa CSV Catanzaro

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