Ramadan, festa di comunità: a Crotone un abbraccio tra culture con ritmi e radici

Una festa che ha il sapore dell’incontro e il ritmo della diversità. Così la piazzetta di Sant’Anna, a Crotone, si è trasformata in un luogo vivo e pulsante di colori, suoni e sorrisi in occasione della fine del Ramadan. Un appuntamento sentito e partecipato, promosso dai progetti “Spazi di Prossimità” e “SAI Crotone Provincia”, che ha messo al centro il valore più profondo dell’integrazione: conoscersi, riconoscersi e vivere insieme.

L’evento, dal titolo evocativo “Ritmi e Radici – Cantamin-Azioni culturali”, è stato molto più di una celebrazione religiosa: è stato un momento collettivo in cui le barriere si sono abbassate e le differenze sono diventate ponti. Le melodie provenienti da vari angoli del mondo hanno accompagnato danze spontanee, risate di bambini, strette di mano tra persone che forse non si erano mai incontrate prima, ma che ieri sera si sono sentite parte della stessa comunità.

Un ricco buffet ha offerto piatti tipici internazionali, un viaggio nei sapori che ha unito il Maghreb con la Calabria, l’Africa con l’Europa, l’Oriente con il Mediterraneo. Ogni assaggio è stato anche un racconto, un pezzo di storia portato con sé da chi ha lasciato un Paese ma non le sue tradizioni, né il desiderio di condividerle.

“Ritmi e Radici” ha raccontato questo: che l’identità è più forte quando si apre, e che il rispetto reciproco non è un concetto astratto, ma un gesto semplice – un piatto offerto, una canzone intonata insieme, uno sguardo che accoglie.

I promotori del progetto – la Cooperativa Agorà Kroton Onlus, l’Associazione A. Maslow APS, e tutte le realtà associative coinvolte nel SAI Crotone Provincia – hanno espresso gratitudine verso la Parrocchia di Sant’Anna, che ha ospitato l’evento offrendo un sostegno concreto e umano, in un esempio di prossimità reale e quotidiana.

Queste esperienze non si improvvisano: sono frutto di progettazione sociale, di collaborazione tra enti pubblici e privato sociale, ma soprattutto di una visione comune. Una visione in cui nessuno è ospite, perché tutti sono parte di un cammino condiviso, fatto di empatia, dialogo e partecipazione.

La fine del Ramadan, quest’anno, è diventata a Crotone anche l’inizio di qualcosa: un modo diverso di stare insieme, guardandosi non come stranieri, ma come vicini. E forse è proprio questo il senso più profondo della parola “comunità”.

Fonte: wesud

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