Riceviamo e pubblichiamo:
Arciequa Catanzaro, realtà attiva sul territorio per la tutela dei diritti delle persone LGBTQIA+, esprime seria preoccupazione in merito alla possibile istituzione del “registro della disforia di genere”, misura in fase di definizione da parte del governo nazionale e già oggetto di ampia discussione pubblica.
Secondo quanto emerso da indiscrezioni riportate da fonti stampa nei giorni scorsi, il nuovo registro potrebbe prevedere che le strutture sanitarie pubbliche e private comunichino dati relativi all’uso della triptorelina per minori e agli ormoni prescritti alle persone adulte nei percorsi di affermazione di genere. In aggiunta, si potrebbe prospettare l’introduzione dell’obbligo di almeno cinque visite psichiatriche anche per gli adulti, misura che rischierebbe di patologizzare ulteriormente l’identità di genere, andando contro le attuali evidenze scientifiche e raccomandazioni internazionali.
Arciequa Catanzaro denuncia che in caso di conferma delle indiscrezioni, tali disposizioni rappresenterebbero, di fatto, una schedatura delle persone transgender e un potenziale strumento di controllo che nulla ha a che vedere con la tutela della salute. Politiche siffatte rischiano di rendere più difficile l’accesso a cure già oggi non sempre garantite, soprattutto in territori come quello calabrese, dove l’offerta sanitaria dedicata alle persone trans è frammentaria e spesso assente.
Particolarmente grave è l’esclusione della comunità trans dal Tavolo tecnico interministeriale che ha elaborato queste proposte: 29 specialisti coinvolti, nessuna voce trans ascoltata. Una scelta che nega rappresentanza a chi vive direttamente queste esperienze e che mina alla base qualsiasi pretesa di equità o scientificità delle linee guida annunciate.
Temiamo che dietro il monitoraggio si nasconda la volontà del Governo di restringere l’accesso ai percorsi di affermazione di genere, incidendo negativamente sul diritto alla salute, all’autodeterminazione e alla dignità delle persone trans anche nella nostra realtà locale.
Arciequa Catanzaro chiede al Ministero della Salute e alle istituzioni coinvolte di garantire trasparenza, ascolto e partecipazione reale delle persone trans e delle associazioni che da anni lavorano sul territorio per difendere i diritti fondamentali. Solo con il coinvolgimento diretto della comunità LGBTQIA+ è possibile costruire politiche realmente rispettose e inclusive.
Direttivo Arciequa Catanzaro