Riforma Terzo Settore: le modifiche apportate dal decreto correttivo

riforma del terzo settore

Il decreto correttivo al Codice del Terzo settore approvato dal Consiglio dei ministri giovedì 2 agosto integra la composizione del Consiglio nazionale del Terzo settore con un rappresentante di CSVnet (art. 59 CTS). “È stata accolta la nostra proposta, – commenta il presidente Stefano Tabò. – Ci conforta che ne siano state comprese le ragioni: le istituzioni pubbliche hanno l’interesse, ma anche il dovere, di avvalersi di tutte le competenze presenti nel Paese. L’esperienza ventennale dei Centri di servizio al volontariato e la loro funzione, che li pone a contatto quotidiano con il variegato mondo del terzo settore, garantiscono una significativa fonte di informazioni che risulta a disposizione di chi porta la responsabilità delle politiche pubbliche”.

Recepita anche una seconda proposta di CSVnet. È stato infatti ampliato di 6 mesi il termine entro il quale gli enti iscritti nei registri Onlus, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, potranno modificare i propri statuti con le modalità e le maggioranze previste per le deliberazioni dell’assemblea ordinaria, al fine di adeguarli alle nuove disposizioni inderogabili contenute nel Codice del Terzo settore (art. 101 CTS). C’è dunque da oggi un ulteriore anno a disposizione per chi intende avvalersi di tale possibilità. “Un tempo prezioso, – aggiunge Tabò, -dal momento che le disposizioni contenute nella nuova normativa, peraltro ancora in attesa di alcuni importanti decreti applicativi, vanno prima di tutto comprese nel loro contenuto e nelle loro conseguenze, soprattutto quando vanno a toccare aspetti così delicati e sensibili come gli statuti ed i regolamenti associativi che esprimono u na parte considerevole dell’identità di ciascun ente”.

Permane, dunque, un tempo di transizione. I CSV ne sono coinvolti non solo in quanto enti di terzo settore essi stessi destinati ad evolvere secondo quanto indicato dal Codice del Terzo settore, ma soprattutto in quanto enti di servizio chiamati, secondo le loro competenze, a supportare l’universo del terzo settore impegnati a “promuovere e rafforzare la presenza ed il ruolo dei volontari”.

Il decreto correttivo amplia da 14 a 15 il numero degli «organismi territoriali di controllo» (OTC), attribuendone uno distinto alle regioni Friuli-Venezia-Giulia e Veneto, prima accumunate. Tale variazione va a stabilizzare il quadro operativo, acquisendo un ulteriore tassello che, da tempo, era stato prefigurato al fine di migliorare l’articolazione operativa del controllo sui CSV.

“Si è osservato positivamente, – conclude il presidente di CSVnet, – la solerzia con la quale la fondazione «Organismo nazionale di controllo» (ONC) si è insediata ed ha iniziato ad operare ai sensi di quanto previsto dal CTS.C’è bisogno, in effetti, di ridurre il più possibile la fase temporale di transizione così da consentire al sistema dei CSV di esprimere appieno il proprio mandato. In tale direzione, si auspica l’adozione tempestiva del decreto di nomina dei componenti degli «organismi territoriali di controllo» (OTC) ai sensi dell’art. 65 del CTS”.

Leggi l’articolo riguardante il decreto correttivo sul sito di CSVnet.

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