Il ministro del Lavoro alla Camera conferma che la Riforma, dopo i recenti correttivi fiscali individuati con Mef e rappresentanze del Terzo settore, sarà inviata Bruxelles per le verifiche definitive. Anci, Conferenza Stato-Regioni e Forum Terzo settore formeranno sia la dirigenza dell’associazionismo sia i funzionari pubblici alle novità legislative, a partire dal “nuovo paradigma di co-progettazione e co-programmazione”. Reintegrato con 40 milioni il Fondo per il finanziamento di progetti e di attività di interesse generale.
Quaranta milioni in più per il Fondo di finanziamento del Terzo settore e un programma di formazione alla Riforma che verrà attuato con l’Associazione nazionale Comuni italiani – Anci, la Conferenza Stato-Regioni e il Forum del Terzo settore, Riforma che ora, dopo alcuni correttivi fiscali concordati in giugno col ministero dell’Economia e della Finanze – Mef, potrà essere inviata a Bruxelles per il vaglio della Commissione.
Ne ha dato notizia ieri, mercoledì 13 luglio, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, rispondendo in aula a un’interrogazione del piddino Stefano Lepri che chiedeva ragguagli sullo stato di attuazione della riforma, interrogazione illustrata in aula dal dem Marco La Carra.
Orlando ha assicurato che la riforma è in atto “nella consapevolezza appunto che l’associazionismo e l’impresa sociale svolgono nel nostro sistema di Welfare una imprescindibile funzione integrativa. Lo hanno dimostrato nella pandemia, lo stanno dimostrando nell’accoglienza dei profughi in queste settimane”.
Il ministro del Lavoro ha confermato che “sono stati adottati in questo senso molti decreti attuativi attesi da tempo” e “le linee guida sul rapporto tra la pubblica amministrazione e gli enti del Terzo settore, il regolamento concernente l’individuazione dei criteri dei limiti delle attività diversi, i decreti in materia di impresa sociale, le modalità attuative del social bonus, la disciplina dei controlli, le linee guida sulla raccolta fondi”. Sempre sulla raccolta fondi, ha chiarito Orlando, “è stato inviato alla controfirma del ministero dell’Economia e delle Finanze il decreto in materia di riscossione dei contributi per la attività ispettiva poste a carico delle imprese sociali” mentre è “in corso di elaborazione la disciplina attuativa dei controlli sugli enti iscritti al Registro nazionale Terzo settore – Runts”.
Orlando ha parlato di “progressi compiuti in ordine al miglioramento delle disposizioni fiscali”, dopo un confronto col Mef e le rappresentanze del Terzo Settore, “vorrei dire tutt’altro che semplice” ha aggiunto a braccio, che ha portato “alla individuazione delle disposizioni correttive al titolo X del Codice alle norme fiscali dell’Impresa sociale”.
Il ministro ha quindi spiegato che “il decreto Legge del 21 giugno 2022 n.73 contiene la disposizione che esplicita l’applicabilità immediata agli Enti neo-iscritti al Runts, delle disposizioni fiscali del Codice non soggette all’autorizzazione dell’Unione Europea e si confida che, in sede di conversione, possa essere accolto l’emendamento che racchiude tutte le restanti disposizioni fiscali condivise all’esito del sopra citato processo di confronto”.
Secondo il responsabile del Lavoro, ora il ministero “presenterà alla Commissione europea la richiesta di autorizzazione al cui rilascio è subordinata l’efficacia di alcune disposizioni in materia di fiscalità del Terzo settore”. Nel frattempo, ha aggiunto Orlando, sono stati attivati anche i contatti con la Commissione, in questo senso.
Come sollecitavano i firmatari dell’interrogazione, Orlando ha poi risposto sul tema formazione all’attuazione della Riforma, importante per le associazioni e i volontari ma certamente anche per i funzionari pubblici, alla luce dei criteri di co-programmazione e co-progettazione – “nuovo paradigma relazionale” ha detto Orlando – introdotti proprio dalla riforma stessa.
A questo riguardo il ministro ha annunciato “un accordo di collaborazione per la realizzazione del progetto ‘formazione sulla riforma del Terzo settore’, rivolta a tutti gli enti territoriali locali e del Terzo settore”, sottoscritto dal suo stesso dicastero, dall’Anci, dalla conferenza Stato-Regioni, dal Forum del Terzo settore. Gli stessi saranno coinvolti anche nelle attività del Comitato di seguito della Dichiarazione di Lussemburgo (adottata nel 2015, per realizzare un ecosistema più ampio per le imprese dell’economia sociale, ndr) e di cui l’Italia ha assunto la presidenza quest’anno.
“In questa prospettiva”, ha chiarito Orlando “l’anno di presidenza vedrà diversi momenti di riflessione: dalla configurazione dei rapporti del Terzo settore con la pubblica amministrazione, all’utilizzo della leva fiscale per il sostegno e la crescita dei soggetti dell’economia sociale – al ruolo dell’economia sociale quale fattore di sviluppo locale con particolare riguardo alle aree rurali e interne”. Un percorso in cui saranno organizzati “seminari sui temi al centro del dibattito italiano e internazionale sull’economia sociale” e che si concluderà il prossimo 21 ottobre a Bologna con la riunione ministeriale dei Paesi membri (Italia, Francia, Slovenia, Slovacchia, Spagna e Lussemburgo i firmatari, ndr) che hanno aderito alla Dichiarazione di Lussemburgo.
“L’Italia”, ha aggiunto Orlando, “intende evidenziare nel confronto con gli altri Paesi cofirmatari uno degli aspetti più pregnanti dell’economia sociale: la centralità della persona, che deve essere coinvolta nei percorsi di decisione di crescita e di sviluppo”.
Il ministro dem ha infine colto la palla al balzo per dare una piccola buona notizia allo stesso Terzo settore, annunciando il ripristino della “dotazione originaria del Fondo per il finanziamento di progetti e di attività di interesse generale del Terzo settore che negli anni scorsi era stata erosa da sopravvenuti provvedimenti legislativi, nell’ottica del contenimento della spesa pubblica, si tratta di 40 milioni annui”.
L’intervento può essere rivisto sul sito della Camera a questo link, a partire dal minuto 6h e 49min circa.
di Giampaolo Cerri
Ha collaborato Barbara Marini.
Fonte: www.vita.it