Servizio civile, gli enti: “Situazione congelata, sia assegnata la delega”

Appello al Governo. I volontari: “Scelta che non comprendiamo”. Palazzini (Cnesc): “Con la mancata assegnazione rallentate le sperimentazioni, e ne risente la programmazione annuale”. Il Forum nazionale: “Preoccupati per migliaia di giovani che rischiano di non percepire il rimborso di gennaio”.
ROMA – Enti e giovani in servizio civile stanno lanciando in questi giorni ripetuti appelli al Governo ed in particolare al Premier Paolo Gentiloni perché sia assegnata la delega al servizio civile nazionale, che è nelle competenze della Presidenza del Consiglio dei ministri, e nominato il Capo Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.
“Contiamo 73 giorni dall’insediamento del nuovo Governo – scrive in una nota la Rappresentanza nazionale dei volontari – e mentre tutti gli occhi continuano ad essere puntati negli intensi e travagliati fatti del partito che governa il Paese, si perdono di vista le vere priorità e i temi che dovrebbero essere al disopra delle ‘distrazioni politiche’”. “In qualità di Rappresentanti Nazionali dei volontari in Servizio Civile esprimiamo ancora una volta la nostra forte preoccupazione per la mancata assegnazione della delega istituzionale in materia di giovani e Servizio Civile da parte del Primo Ministro Gentiloni. Una scelta di cui non ne comprendiamo né il metodo né il merito”, si legge ancora nel comunicato stampa.
La mancata assegnazione della delega e la nomina del Capo Dipartimento hanno effetti pratici che stanno rischiando di ricadere sugli enti e sui giovani stessi. “Sul piano normativo – spiega in una intervista Licio Palazzini, presidente della Cnesc – la mancata assegnazione di questa delega rallenterebbe l’attuazione del decreto legislativo. Sul piano gestionale invece sarebbero rallentate le varie sperimentazioni in corso, mentre ne risentirebbe la stessa programmazione annuale. Sarebbe veramente incomprensibile ‘congelare’ il servizio civile, dopo l’approvazione in via definitiva del decreto”.
Enrico Maria Borrelli, presidente del Forum Nazionale del Servizio civile, ha espresso via facebook preoccupazione “per le decine di migliaia di giovani che rischiano di non percepire il rimborso economico per il mese di gennaio. Ci preoccupa il rinvio sine die dell’avvio di decine di progetti, i mancati pagamenti per tutti gli enti che hanno all’attivo progetti finanziati per i quali si sono esposti con le proprie ristrette economie”. Borrelli ha poi auspicato “che in questa settimana il governo sciolga la riserva sulla delega e restituisca piena operatività a due settori delicati come i giovani e il servizio civile. Oltre non si può andare”.
Anche i Rappresentanti dei volontari denunciano “il blocco operativo dell’ordinaria amministrazione a cui sovrintende il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, oggi privo di Capo Dipartimento”, con conseguente “incertezza della disposizione dei compensi del mese di gennaio agli oltre 35.000 volontari”.
“Siamo in stato di allerta – spiegano – per il mancato avvio in servizio di migliaia di giovani il 6 febbraio scorso ai quali potrebbero aggiungersi decine di altri progetti con partenza prevista il prossimo 13 marzo. Pensiamo all’esame della valutazione dei progetti di Servizio Civile fermo e che attarderà l’emanazione del prossimo bando di selezione, lo stallo sull’avanzamento della sperimentazione dei Corpi civili di Pace. Non possiamo non essere preoccupati su cosa ne sarà della possibilità per tanti giovani di subentro se dovessero nel frattempo scadere i termini utili”.

“Facciamo appello al Presidente Paolo Gentiloni di salvare il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile da questo collasso, il cui non funzionamento sta paralizzando l’intero sistema di gestione dei giovani in servizio e di programmazione. Ci auguriamo che in tempi rapidi la situazione si chiarisca auspicandoci che, in assenza di un delegato politico del Servizio Civile in Consiglio dei Ministri, se ne facciano carico il Presidente del Consiglio o il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio”, conclude la Rappresentanza dei volontari in servizio civile. (FSp)
fonte Redattore Sociale

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