Cambia il sistema di accoglienza dei migranti

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Il Consiglio dei Ministri n. 20 del 24 settembre 2018 ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale, immigrazione, e sicurezza pubblica.

In particolare, il decreto, si legge nel comunicato stampa diffuso, prevede misure volte a:

– disciplinare i casi speciali di permesso di soggiorno che andranno a sostituire l’attuale permesso per motivi umanitari. In particolare, nei casi in cui la Commissione territoriale non accoglie la domanda di protezione internazionale, la stessa avra’ un piu’ limitato potere discrezionale nella concessione della tutela umanitaria, vista la tipizzazione dei casi di tutela complementare. Viene fatto salvo, comunque, il potere-dovere delle Commissioni territoriali di valutare l’eventuale sussistenza dei presupposti del principio di non respingimento (non refoulement), individuando i profili di rischio in cui il richiedente asilo incorrerebbe in caso di esecuzione del provvedimento di espulsione;

– definire nuove regole in materia di revoca dello status di protezione internazionale in conseguenza dell’accertamento della commissione di taluni reati. Per alcuni reati si prevede, inoltre, in caso di condanna in primo grado, la sospensione del procedimento per la concessione della protezione e l’espulsione del cittadino straniero. Identica procedura è prevista nel caso in cui il soggetto imputato per tali reati, benché non ancora condannato, sia ritenuto di particolare pericolosità sociale;

– riservare l’accoglienza nell’ambito dello Sprar ai soli titolari di protezione internazionale e ai minori stranieri non accompagnati;

– prevedere la revoca della cittadinanza acquisita dagli stranieri condannati in via definitiva per atti di terrorismo;

– prolungare da 90 a 180 giorni la durata massima del trattenimento dello straniero nei Centri di permanenza per il rimpatrio.

Il decreto è in attesa di essere firmato dal Presidente della Repubblica.

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