Soverato tra mare e terra, una mirabile sintesi per il recupero dell'identità

gruppo paolo orsi

Nessuno ha più la velleità di cambiare il mondo, ma il territorio sì, può essere oggetto di cambiamento. Basta partire dalla cultura. E’ così che l’editore Florindo Rubbettino – tra i relatori del convegno tenutosi mercoledì sera nella sala consiliare del comune di Soverato, e moderato dalla giornalista Rossella Galati – ha motivato la scelta di pubblicare “Soverato tra mare e terra”, frutto di un legame profondo che il Gruppo Archeologico “Paolo Orsi” nutre per la storia archeologica della ridente cittadina jonica. E l’arma che centra meglio l’obiettivo è senz’altro la cultura per riappropriarsi della propria identità, che nel caso di specie ha origini così antiche da risultare conosciuta solo agli addetti ai lavori. “Soverato tra mare e terra”, con la sua suddivisione in tre parti – saggistica, approfondimenti e tavole – evita che questo enorme patrimonio vada disperso grazie alla sua estrema fruibilità: non solo storia, quindi, ma mirabile sintesi in cui ogni professionista coinvolto ha potuto riassumere le proprie conoscenze del territorio, spesso frutto di lavori di scavo e di ricerca certosina nei vari archivi del Belpaese.

Angela Maida e Raffaele Riverso, fondatori del Gruppo Archeologico “Paolo Orsi” ed autori del libro, si sono concentrati sull’età moderna di Soverato, ricavandone le tracce di viabilità e soffermandosi in particolare sull’area archeologica “Poliporto”, corredata di spettacolari immagini subacquee, e sulle sorgenti d’acqua dolce: ma anche la storica dell’arte Manuela Alessia Pisano, l’archeologo Alfredo Ruga (suo è l’inquadramento dal punto di vista storico-archeologico delle ricerche effettuate), il geo-archeologo Gioacchino Lena, l’archeologa Chiara Raimondo (che si è concentrata sui resti di Soverato Vecchia), il cartografo Giuseppe Macrì ed il subacqueo Stefano Mariottini, divenuto celebre per il ritrovamento dei Bronzi di Riace, hanno firmato un approfondimento specifico del testo.

gruppo paolo orsi 2Sfogliando le pagine del libro, ne viene fuori un’immagine della Calabria che è sorprendente per la portata storica, ma che è sconosciuta per la mancanza di attrattori culturali: per Mario Pagano, Soprintendente alle Belle Arti per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, è fondamentale un piano di azione comune che metta insieme i cittadini e gli intellettuali del luogo per la riscoperta di un patrimonio così vasto che colloca Soverato al centro del Mediterraneo, vicino all’antica Scolacium ed all’area vivariense cassiodorea. “Soverato tra mare e terra” va in questa direzione: nella sua puntuale ricostruzione storica, il docente di storia romana Gianpiero Givigliano ha messo in evidenza l’interesse nel libro per la “microstoria”, insita all’interno di una storia più grande, che è quella romana. Ma il testo è anche la testimonianza di una cittadinanza viva, che non vuole rassegnarsi alla dimenticanza del proprio passato, e quindi alla cementificazione selvaggia ed alla depauperazione di interi territori pieni di storia, e che si spende in prima persona per il bene comune: è quello che contraddistingue il volontariato più autentico al quale appartiene il Gruppo “Paolo Orsi”, e che Stefano Morena, direttore del Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro, non ha potuto non evidenziare, anche in virtù del coinvolgimento diretto del CSV nella realizzazione del progetto.
Un plauso all’iniziativa è pure venuto dall’amministrazione comunale, nella persona del sindaco Ernesto Alecci: ed al comune di Soverato sarà donata la Carta Archeologica, redatta dagli autori del libro, con l’augurio che essa possa rappresentare “la strada maestra” alla quale attenersi nell’attività di progettazione. Solo conoscendo a fondo un territorio, infatti – come ha ben sintetizzato Angela Maida – si può pensare di possederlo, e quindi di conquistarlo.

 

Stampa o condividi