SPECIALE #VOXPOPULI | Paolo Lambruschi: “La solidarietà è un valore, non un business”

 

SPECIALE #VOXPOPULI | Paolo Lambruschi: “La solidarietà è un valore, non un business”

LUCCA. “Rimettiamo i dieci comandamenti al loro posto, perlomeno il comandamento dell’amore, altrimenti rischiamo di perderci”. Queste le parole di Paolo Lambruschi, giornalista di Avvenire, che è intervenuto alla Summer School organizzata dal 7 al 9 settembre 2018 a Lucca dal Centro Nazionale per il Volontariato (Cnv) e dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione, Vox Populi – Per una pedagogia del bene e un rimedio al rancore, parlando di “I corpi sociali per la convivenza civile”.

È il rancore la tematica affrontata da Lambruschi, un causato da tanti motivi – dalla crisi economica che il nostro Paese non è stato in grado di superare, ad esempio – e portato avanti e fomentato da altri.

“Ci avevano promesso tanto -ha affermato Lamburschi- e poi non ce l’hanno dato e la gente è arrabbiata per questo. I nostri sogni sono andati via e questo porta rancore. E quindi con chi te la prendi ? Con chi pensi che venga a portarti via tutto oppure con chi ce l’ha fatta”. Questo porta avversione verso chi viene nel nostro Paese in cerca di accoglienza, ma aiutare gli immigrati, significa togliere qualcosa agli italiani.

L’altro aspetto del rancore, è la dicotomia fra alto e basso. Un populismo che porta a seguire lo slogan “1 vale 1”, portato avanti dalle persone che si dichiarano “laureati all’università della strada” e si fanno riconoscere così anche sui social. Questo causa una crisi dei valori a cui segue quindi la crisi delle competenze.

Lambruschi ha portato ad esempio il caso di Aylan, il bambino siriano trovato morto nel settembre 2015 sulle spiagge turche diventato simbolo della crisi europea dei migranti: “tre anni fa funzionò il fatto di pubblicare la foto sui giornali, la gente aveva già iniziato a prendersela con i barconi – fermateli, sparategli -, adesso invece ti dicono “che ci faceva lì? Perché sua madre lo ha portato lì, la colpa è della madre”. Siamo arrivati a stravolgere la realtà.

“In Italia c’è qualcosa di inedito ci sono due populismi che si saldano, probabilmente per colpa di chi c’era prima, e si saldano su due nemici: Europa e migranti -ha detto ancora Lambruschi-. Qual è il rischio a cui andiamo incontro continuando su questa scia? Quello di andare contro la Costituzione, negando il diritto di salute o il diritto alla vita privata”.

“Adesso tentano di far passare la solidarietà come business -ha continuato Lambruschi-, ma la solidarietà è un valore. Accoglienza, dignità, la vita. Tutti questi valori vengono presi di mira uno alla volta, e siamo solo agli inizi, continuiamo a cercare un nemico, qualcuno con cui prendersela. Vogliono farci perdere i valori. Passa l’idea che facendo qualcosa per accogliere gli immigrati si tolga qualcosa per gli italiani”. Una realtà manipolata che porta al rancore”.

L’inviato di Avvenire sostiene la necessità di nuove idee che salvino l’Italia, perché questo populismo non ha idee, “non portano a nulla, vanno poi a scontrarsi con la Costituzione, per cui il prossimo obiettivo e nemico dopo l’Europa sarà anche la costituzione”. Ci vuole vigilanza, ci vuole una cittadinanza diversa. Bisogna portare messaggi, non litigare. Bisogna sì seguire lo stile della carità silenziosa, ma anche dell’opposizione netta.

“La Costituzione è già bene comune e va difesa, sono i nostri valori. L’Europa è un valore comune. L’Europa delle Caritas, l’Europa delle associazioni, l’Europa delle reti che ci sono e devono farsi sentire. Altrimenti vince l’Europa della paura, dei nazionalismi e della chiusura”. “E non è il futuro -ha concluso Lambruschi- che voglio dare ai miei figli”.

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