Si è tenuto giovedì 26 ottobre l’Open Day del Volontariato targato Fondazione Città Solidale. Non una semplice visita alle strutture dell’ente guidato da Padre Piero Puglisi, ma un momento di profonda ed intensa riflessione voluta dagli operatori della Fondazione e dai Volontari in servizio civile del progetto SolidAli, che ha visto il coinvolgimento di una rappresentanza degli studenti delle quinte classi del Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto Fermi di Catanzaro Lido e del Liceo Siciliani di Catanzaro. Oltre alla conoscenza di ogni singola struttura, i giovani studenti in un contest di orientamento al lavoro, hanno potuto ascoltare le testimonianze dei ragazzi che stanno concludendo il loro anno di servizio civile presso le diverse realtà di Città Solidale, affiancando le figure specializzate al servizio dei più bisognosi.
È stato bello e coinvolgente far emergere emotivamente quanto si è sperimentato nel toccare con mano la povertà, la violenza sulle donne e sui minori, il disagio di chi affronta un lungo viaggio in cerca di una terra promessa e il mettersi in gioco per dare risposta a queste emergenze, a questi bisogni. Durante il percorso i diciassette giovani volontari hanno potuto abbracciare i valori della solidarietà, dell’integrazione, dell’impegno, della collaborazione: ed è proprio su di essi che hanno voluto riflettere con gli studenti, facendosi aiutare da uno strumento altamente comunicativo quale la musica. Musica che, in mano agli allievi della Do Maggiore Accademy, guidati dalla bravissima insegnante Raffaella Capria, è diventata poesia. Tre ore in cui gli studenti, tra proiezioni video, cartelloni, giochi, riflessioni e testimonianze, sono stati invitati a riflettere sull’importanza del volontariato e sulla certezza che un incontro con “vite difficili” può aiutare a crescere e magari anche ad orientarsi sulla possibilità di scegliere una professione che sia di profonda utilità alla società, ma soprattutto alla persona in difficoltà. In un clima di riflessione e coinvolgimento, la mattinata si è conclusa con l’augurio che ci si possa rincontrare per collaborare insieme alla realizzazione di quella che, fin dalla nascita della fondazione, Padre Piero auspica come una “Città Solidale”.