Tutela degli animali

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Urge realizzare un canile sanitario

La “Nuova Corrado Alvaro” reitera la proposta alle istituzioni

PER lui, quello del randagismo, è un problema a cui dare una risposta e una di queste può essere la realizzazione di un canile sanitario Giuseppe Ceravolo, presidente dell’associazione“Nuova Corrado Alvaro” torna sulla questione evidenziando che «non si può continuare a vivere nella improvvisazione e nella precarietà». Allo stesso tempo non si possono neanche «negarei diritti dei tanti randagi che popolano la nostra provincia Un appello che arriva quando l’estate é alle porte e la paura d iCeravolo è che il triste fenomeno degli abbandoni, peggiori la situazione. Una richiesta di aiuto,dunque, per «i nostri amici a quattro zampe e per sensibilizzare contro chi con crudeltà arrivata l’estate pensa di potersene disfare. Serve sinergia, però, per Ceravolo e impegno. Perché nonostante la passione e l’amore dei tanti volontari, c’è molto da fare, E di cuccioli negli ultimi mesi salvati ce ne sono stati«veramente tanti-spiega-ma occorre curarii. sfamarli, accudirli e non è facile. Per riuscire nella sua opera di sensibilizzazione Ceravolo si è rivolto al direttore generale dell’Asp di Vibo, Angela Caligiuri, per chiedere un incontro e sottoporre così la questione. Ed è proprio il progetto del canile sanitario quello che ancora una volta il presidete della “Alvaro” vuole attenzionare. «Esistono i finanziamenti necessari per realizzarlo–evidenzia –e tempo fa era stato anche individuala il sito». Un punto di riferimento necessario, quindi, anche perché così si potrebbe dare accoglienza ai randagi masoprattutto pianificare campagne di sterilizzazione, microchippare i cani, e questo potrebbe essere una prima risposta al problema . Una riunione tra sindaci e Asp fa sapere Ceravo, so che si è tenuta, non erano molti i presenti ma sembra che la questione sia stata affrontata». E’ una chiamata alle responsabilità a tutti i Comuni, quindi, quella del sodalizioche invita i sindaci a fare la propria parte, anche perché lavorando in sinergia sarebbero minori le spese da sostenere e si aiuterebbe a snellire le procedure burocratiche che spesso ritardano gli interventi assistenza dei randagi. Insomma, Ceravolo non si arrende nella sua annosa battaglia che intende portare fino in fondo perché «anche gli animali hanno dei diritti e le istituzioni devono fare la loro parte”.

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