Presentato a Roma il programma di iniziative che animeranno la città fino al 2021. La ministra Catalfo: “Un esempio di rete virtuosa tra cittadini e istituzioni”. Tabò (CSVnet): “Occasione unica per trasmettere in Europa i nostri valori”. Alecci: “Non sarà una auto celebrazione”
A una settimana dalla cerimonia d’apertura che vedrà la partecipazione del Capo dello Stato Sergio Mattarella, è stato presentato oggi all’associazione stampa estera di Roma l’anno di Padova capitale europea del volontariato. Migliaia di volontari, studenti e rappresentanti delle istituzioni riempiranno la città all’insegna dello slogan “Ricuciamo insieme l’Italia”, che è anche il filo conduttore di tutti gli eventi in programma dal 7 febbraio e nei mesi futuri fino a tutto il 2021.
“Padova è una grande opportunità per il paese e per l’Europa; il percorso che ha portato a questo risultato si fonda sugli stessi obiettivi che indirizzano il mio mandato: rimettere al centro le persone per raggiungere il bene comune” – ha sottolineato la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo, intervenuta alla conferenza stampa insieme al presidente di CSVnet Stefano Tabò, Emanuele Alecci, presidente del centro di servizio di Padova e l’assessore al volontariato e al terzo settore del comune Cristina Piva, che insieme al Csv sta coordinando tutte le attività previste per l’anno.
“Padova è un esempio virtuoso” – ha continuato la ministra – “di come istituzioni cittadini e volontariato possono lavorare insieme, mettendo al centro obiettivi imprescindibili come il risveglio del senso civico, il rispetto per l’ambiente lo sviluppo di una rete sociale che risponda ai bisogni del paese. Alla politica spetta il compito di valorizzare questo impegno”, ha concluso, rassicurando anche sul lavoro che il Governo sta portando avanti “per dare piena attuazione alla riforma del terzo settore”.
Sviluppo sostenibile, nuovi processi di welfare, collaborazione fra diverse realtà profit e non profit sono i temi su cui si è animato quel cerimonia d’apertura che ha permesso alla città di ottenere il riconoscimento e che nei prossimi due anni la trasformeranno in un laboratorio culturale che avrà ricadute a livello locale, nazionale e internazionale. “Non vogliamo celebrare il volontariato, ma siamo convinti che questo riconoscimento sia importante per farlo uscire dall’angolo e dimostrare che può dire la sua e può offrire risposte concrete e formare cittadini sempre più attivi e solidali – ha affermato Alecci. – Noi non diciamo di essere i più bravi, ma siamo sempre i primi che si mettono a disposizione quando si tratta di ricucire l’Italia”.
Il programma del 2020 sarà caratterizzato da vari momenti chiave, tra cui tre dallo stesso presidente del Csv padovano: un confronto sul volontariato dei giovani, tema cruciale di fronte alla media di età sempre più alta di chi fa parte di associazioni non profit; gli obiettivi dell’agenda Onu 2030, raggruppati in 7 tavoli di lavoro già in piena attività; e naturalmente la dimensione internazionale, con più appuntamenti finalizzati tra l’altro alla condivisione di “un lessico condiviso del volontariato, che ci permetta di usare un linguaggio unico a livello europeo”.
“Tutto il volontariato italiano si stringe attorno a Padova, prima città italiana eletta capitale europea di cui siamo tutti orgogliosi, – ha sottolineato Stefano Tabò. – Questa è un’occasione unica per trasmettere in Europa l’idea e i valori di un volontariato policentrico, con uno sguardo attento ai bisogni del territorio ma allo stesso tempo capace di cogliere prospettive per il futuro e tessere relazioni più ampie. La rete dei CSV favorirà in ogni modo la partecipazione – non solo simbolica – a quest’anno ricco di eventi. E ci predisponiamo, da subito, per accogliere il patrimonio di idee e di pratiche che questo intenso programma ci consegnerà, come alimento per un impegno sempre più consapevole ed efficace per la promozione del volontariato negli anni a venire”.
La conferenza stampa si è conclusa con il video intervento di Lejla Šehić Relić, presidente del Cev che ha indetto il concorso nel 2013; da allora sei città hanno ottenuto il riconoscimento: Barcellona (Spagna) nel 2014; Lisbona (Portogallo) nel 2015; Londra (Gran Bretagna) nel 2016; Sligo (Irlanda) nel 2017; Aarhus (Danimarca) nel 2018; Kosice (Slovacchia) nel 2019.
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