Anche i volontari hanno una storia, ma a volte se ne dimenticano. Completamente assorbiti dall’attività delle associazioni di appartenenza, perdono di vista la “visione” dell’inizio. “Cammino tra le storie” non nasce, quindi, a caso, ma dall’intento di riprendere il percorso di volontario da dove esso ha avuto origine: la terza edizione, che per la prima volta ha registrato il coinvolgimento dei tre Centri di Servizio al Volontariato calabresi – Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia “Calabria Centro”, Cosenza e Reggio Calabria – è stata pensata per estendere l’opportunità a più volontari possibili del territorio regionale di “regalarsi” un momento per relazionarsi agli altri e per far leva sulla motivazione che è alla base dell’impegno volontario.
Nel corso della lunga giornata, che ha avuto come “teatro” la realtà bucolica e verdeggiante dell’agriturismo “Trigna” di Lamezia Terme, i circa quaranta volontari, accompagnati dai componenti degli staff dei CSV, sono stati così coinvolti in laboratori e lavori di gruppo per “contaminarsi” e facilitare lo scambio di impressioni e di energie positive attraverso l’ascolto reciproco. Dapprima sono stati invitati a presentarsi descrivendosi attraverso ciò che piace e non piace, poi si sono lasciati andare nel laboratorio di danzaterapia, condotto da Agata Scopelliti, per liberare le tensioni accumulate e sentirsi parte integrante del gruppo.
Ma è stato all’interno dei tre sottogruppi – rispettivamente condotti dai direttori Giuseppe Pericone del CSV di Reggio Calabria e Mariacarla Coscarella del CSV di Cosenza, e da Giulia Menniti, Maria Grazia Manti ed Emanuela Scola in rappresentanza dei tre staff – che i volontari sono riusciti a fare interazione con la condivisione delle storie che li ha portati fin qui. Il rappresentarsi attraverso la scelta di un oggetto portato da casa, e lo scambio di oggetti avvenuto a volte spontaneamente tra volontari che non si conoscevano prima ma che sono riusciti ad immedesimarsi l’uno con l’altro, li ha preparati alla sessione successiva, che ha tratto ispirazione dalla proiezione di un breve video in cui Emilio Vergani, scrittore e formatore in più contesti nazionali, riporta “il tema della visione e della possibilità”. Per i volontari che intendono far bene alla propria comunità è importante recuperare la “visione di senso” che serve al raggiungimento del risultato: l’essere infatti troppo ancorati alla dimensione della “performance”, fa perdere di vista la visione originaria che ha dato vita all’associazione. Ritrovare la “visione”, invece, significa guadagnare “il senso del possibile” che anima e ravviva chi sceglie di fare volontariato. E a tutti i volontari che hanno partecipato all’iniziativa, accettando anche di svegliarsi presto per raggiungere Lamezia Terme, è parso subito chiaro che quella del 5 novembre fosse un’occasione da non perdere. Un tempo speciale, cioè, da dedicare a se stessi che aiuta a rinvigorirsi ed a recuperare l’entusiasmo degli albori, nella comunanza di storie, anche difficili e commoventi, solo apparentemente vicine, perché uniche nella loro diversità.
Ufficio stampa CSV Calabria Centro