Nell’ambito delle attività riabilitative svolte presso il Centro Diurno afferente al Centro di Salute Mentale di Lamezia Terme, diretto da Rosina Manfredi, ragazzi e ragazze che frequentano il Centro si sono cimentati nella costruzione di un presepe, sotto la guida della responsabile delle attività riabilitative, Sonia Graziano, e della tecnica della riabilitazione, Daniela De Leo. Ha collaborato al progetto l’associazione “Intese”, che nel Centro svolge attività di volontariato attraverso il laboratorio “Il Filo che unisce”, da cui provengono scampoli di stoffa e piccoli oggetti di bigiotteria impiegati nella realizzazione dell’opera.
Il presepe, ambientato nel “deserto” creato dal virus, sarà visibile in vetrina, nell’isola pedonale di Corso G. Nicotera a Lamezia Terme, dal 5 dicembre al 16 gennaio. Viene “offerto” alla città con l’augurio che questo Natale, sebbene così diverso da tutti gli altri, possa comunque essere ricco di emozioni, speranza e fiducia; per questo è sontuoso, colmo di tessuti pregiati, velluti e gioielli, come le risorse presenti in ognuno di noi. In breve, vuole essere un segno di condivisione e ottimismo offerto alla città da persone che ben sanno cosa significhi convivere quotidianamente con una condizione di fragilità.
La malattia mentale porta con sé limitazioni ancor più del Covid. Proprio per uscire da questo guscio di isolamento, il presepe vuole “comunicare” con il territorio anche per promuovere il superamento dello stigma e di ogni forma di pregiudizio, favorendo lo sviluppo della rete sociale, l’integrazione e l’inclusione.