Un test per rendere sicure le donazioni di sangue dal virus del Nilo

donazione sangue

E’ stato appena introdotto, dalla Regione Calabria, l’utilizzo del test screening NAT sulle donazioni di sangue per tutti i soggetti che hanno soggiornato anche solo un giorno nelle province dove sono presenti focolai del West Nile Virus. Questo per evitare altrimenti il blocco di quasi un mese di donazioni nei soggetti coinvolti.

Il Virus del Nilo Occidentale,ha interessato attualmente la maggior parte dei territori del Friuli, Veneto, Emilia Romagna, parte del Piemonte e nei giorni scorsi sono stati scoperti focolai anche in Lombardia. Questo virus che solo accidentalmente può infettare l’uomo, attraverso la zanzara comune, è asintomatica per l’80% dei casi e solo nel restante 20% i sintomi possono esserequelli di una sindrome pseudo-influenzale.
«In questo periodo delicato, dove fisiologicamente si ha un calo di donazione di sangue, il fattore West Nile Virus prevedeva infatti la sospensione temporanea di 28 giorni per le donazioni di sangue. Destinatari i lavoratori e i tantissimi studenti fuori sede, o chi, anche solo per un giorno ha soggiornato nelle province interessate. -commenta il presidente della Federazione Regionale FIDAS Calabria Antonio Parise- Con questo screening NAT invece, si procede ugualmente con la donazione di sangue e successivamente il Centro Regionale di Qualificazione Biologica di Catanzaro, struttura sanitaria dove arrivano tutti campioni di sangue dei donatori da tutta la regione, provvederà ad analizzare anche l’eventuale presenza del West Nile Virus. Per la nostra regione, già con l’acqua alla gola per via dei pochi donatori di sangue estivi, e anche vista la presenza di tanti donatori fuori sede, questo screening rappresenta una boccata d’aria importante.»

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