Una città che ha smesso di offrire

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«Una città che ha Smesso di offrire»

Amara quanto lucida analisi di Vincenzo Neri (Terzo Settore)

di GIUSy D’ANGELO

PERCHÉ i paesi si stanno svuotando? Perché i giovani fuggono dalle realtà Calabresi? Cosa manca e cosa si chiede? Sono sempre tante le posizioni politiche nonché i commenti d’attualità e i dati allarmanti, Il Sud sista impoverendo, sta perdendo i giovani, sta perdendole famiglie. Una fuga di massa verso il Nord ma anche verso l’estero, purché si garantisca lavoro e assistenza SOcio-sanitaria. A fare i conti COn la dura realtà del Mezzogiorno, soprattutto le associazioni e gli enti non profit. Vincenzo Neri, portavoce provinciale del Terzo Settore s’è espresso in Inerito, partendo da una amare lettura della città capoluogo. In primo luogo analizzate la carenza di parchi dove far trascorrere qualche ora di spensieratezza ai più piccoli: «Non saranno quei tre-quattro giochi regalati da qualcuno e mal posizionati in pseudo aree verdi (forse una volta) a far tra scorrere Ore liete in città ha diChiarato Neri evidenziando la, VOlontà di molti giovani di lasciare Vibo: COme dargli torto.. Abbiamo tolto loro qualunque speranza di rinascita e riqualificazione del mostro territorio. I pochi rimasti si sentono privati di qualsiasi possibilità di Cambiamento, si sentono traditi da chi garantiva le loro aspettative». C’è poi la mancanza di lavoro o peggio ancora, il lavoro che c’è ma non viene regolarmente retribuito: «Artigiani, negozianti, professionisti in serie difficoltà, Molti, anche non più nel fiore dell’età, valutano la possibilità di trasferirsi altroven. Altra questione riguarda gli anziani che, relegati al margine della società, hanno poche OCCasioni di incOntro vista la quasi totale assenza sul suolo provinciale di circoli o centri ove trascorrere il proprio tempo libero, tra di loro, oppure COn giovani e associazioni: Nel la nostra città – ha continuato Neri, per anni presidente della UildmTelethon-hanno concrete difficoltà i normodotati, figuriamoci i soggetti affetti da disabilità. Non produrranno effetti utili alla Causa mOnumenti alla diversità e dozzine di tavole rotonde, fin quando una carrozzina non potrà salire e scendere da qualsiasi marciapiede. Nota dolente, la sanità che dovrebbe essere considerata servizio professionale e non un lusSO COnsentito ai facoltosi. Prevenzione e valorizzazione delle eCCellenze esistenti, tuttavia, il più delle volte SOno Offuscate dalla medioCrità di politici-burocrati-faccendieri». A ciò si aggiungono le ormai ordinarie emergenze migranti, considerati merce da profitto che una sana nonché Oculata politica dell’accoglienza potrebbe trasformare la loro presenza in patrimonio per la stessa comunità. Nonostante ciò, manca una efficace politica d’integra zione, con il rischio di ghettizzazione in Stabili di fortuna e la piaga del randagismo: «Da anni s’invoca la COstruzione di un Canile sanitario, obbligatorio per legge, ma ancora siamo lontani anni luce». Bisogni elementari che mancano e impediscono la Crescita della comunità: «Sono questioni che interessano tutti, eppure – ha concluso Neri – per invertire la rotta non servono milioni di euro ma buona volontà.

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