VIBO
LA SCUOLA STA PER INIZIARE MA IL COMUNE DEVE ANCORA EMANARE IL BANDO PER REPERIRE LE FIGURE PROFESSIONALI
Assistenza ai disabili… rinviata
Lo scorso anno dalla Regione per l’intera provincia erogati solo 193mila euro
Vittoria Sicari
A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico si ripropone il tema dell’assistenza ai minori affetti da disabilità.
Un settore, questo, vittima delle sforbiciate della politica che continua a mietere vittime soprattutto nel sociale.
Dunque, non solo insegnanti di sostegno in meno, ma a restare scoperto è un ruolo di grande rilievo per l’integrazione scolastica della disabilità: quello dell’assistente all’autonomia ed alla comunicazione.
A puntare l’indice contro i tagli anche gli assessori Raimondo Bellantoni (Pubblica istruzione) e Maria Concetta Marrella (Politiche sociali). «Ci vorrebbe un intervento molto più incisivo da parte dello Stato – rileva Bellantoni –. Infatti i fondi di cui disponiamo oggi, per le esigenze che abbiamo, spesso risultano insufficienti».
Già nel 2017 non sono mancati i disagi e numerosi genitori hanno dovuto provvedere autonomamente. All’inizio di quest’anno il problema riemerge in tutta la sua drammaticità, mettendo a rischio l’intero progetto di inclusione scolastica.
A condurci in questo delicato settore è il presidente dell’associazione “Io autentico” Enrico Mignolo, il quale ci spiega in che modo i Comuni provvedono a far fronte alle crescenti richieste del territorio e quali sono i passaggi da effettuare.
Ogni anno la Regione approva il piano del diritto allo studio (legge 27/85) che prevede un tot di fondi, di cui il 50 per cento è riservato ai disabili. Le risorse vengono poi ripartite nei vari Comuni in base alla percentuale della popolazione studentesca, per cui Vibo, essendo la provincia più piccola, purtroppo, ha diritto solo alle briciole. Lo scorso anno su 3 milioni 186mila euro, alla città capoluogo sono toccati appena 386mila 316 euro di cui solo la metà (193mila 158 euro) agli alunni affetti da disabilità. Per sopperire alle tante richieste dovrebbero essere i Comuni a integrare il budget con fondi propri. Soluzione improponibile in Enti in dissesto finanziario come Vibo. A ciò va aggiunto che il limite massimo previsto dalla normativa è di 800 euro a disabile, che però si riduce notevolmente, finendo per riuscire a coprire servizi riservati solo a pochi allievi. Infatti, delle circa 100 richieste che il Comune riceve dalle scuole, alla fine a beneficiarne è un numero abbastanza esiguo. «Lo scorso anno – spiega Mignolo – sono toccati meno di 500 euro a disabile».
Anche i Comuni dovrebbero provvedere al piano di diritto allo studio «ma spesso – aggiunge Mignolo – non lo fanno e si limitano a raccogliere i dati trasmessi dalle scuole per poi trasferirli alla Regione». La procedura, su indicazione della Regione stessa, dovrebbe essere attivata entro marzo, ma in realtà si accumulano una serie di ritardi per cui si arriva a fine ottobre senza che gli assistenti all’autonomia ed alla comunicazione vengano nominati. Infatti, ad oggi, il Comune non ha ancora emanato il bando per la nomina delle figure professionali richieste. Un’altra anomalia da tenere in considerazione, secondo il presidente dell’associazione “Io autentico”, è data dal fatto che spesso gli enti locali si appoggiano su una cooperativa a cui spetta il criterio di selezione, quando invece in base ad una sentenza del Consiglio di Stato devono essere le famiglie ad indicare nello specifico le competenze degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione. «Spesso accade – aggiunge Mignolo – che le figure richieste non abbiano la giusta esperienza pur avendo i titoli, ma accade anche che non viene mantenuta la continuità che è fondamentale per garantire agli alunni disabili un certo target di assistenza». In altre realtà «la scelta del personale – conclude Mignolo – avviene tramite una short list da cui i Comuni attingono direttamente».
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