VIBO
Centri dialisi e pazienti L’Aned denuncia condizioni di precarietà
Èservita a tracciare un bilancio dell’attività svolta, la riunione del direttivo regionale, dell’Aned (associazione nazionale emodializzati), tenutasi di recente a Vibo Valentia, alla presenza del presidente Giuseppe Vanacore e del vicesegretario nazionale Pasquale Scarmozzino.
L’iniziativa voluta dal coordinatore regionale Antonio Montuoro, dal segretario Giuseppe Rito e dal responsabile provinciale Pietro Sorace è servita anche a fare il punto sulla situazione dei centri dialisi del territorio, tra cui quello dello Jazzolino.
I riflettori sono stati accesi soprattutto sulla centralità del paziente, per assicurarne in ogni momento e condizione la dignità. Tra i principali temi trattati, non solo quelli legati alle criticità strutturali, ma pure il problema dei trasporti, la cui organizzazione dovrebbe fare capo all’azienda sanitaria locale. «Non è questione di “arrangiatevi voi tanto poi vi rimborsiamo” – spiega Vanacore -, si tratta invece di un servizio prioritario per il paziente nefropatico che deve recarsi in ospedale due/tre volte a settimana ad effettuare una terapia salvavita e non una gita in taxi». Altra nota dolente è quella legata ai rimborsi che «solo in Calabria – prosegue il presidente Aned – sono calcolati non per un quinto, come avviene invece in altre regioni d’Italia, ma per un ottavo del costo del carburante». E se ad accompagnare il malato è un familiare che non può aspettare per tutta la durata della terapia, «il dializzato – precisa Vanacore – ha diritto al rimborso di due viaggi». Si tratta di una vera e propria Odissea che più volte anche Rito e Sorace hanno portato all’attenzione dei vertici aziendali. Infatti, per un dializzato, non è solo il calvario di dover combattere con la malattia, di dover fare la terapia, di recarsi sempre in ospedale, ma anche di vivere in mezzo ai disagi. Ci sono nefropatici che percepiscono una pensione di appena 280 euro mensili con cui, non solo devono sostenere le spese di vitto e alloggio, ma pure di viaggio da casa al Centro dialisi dello Jazzolino. E nonostante i soldi vengano anticipati, i rimborsi spesso non arrivano neppure dopo un anno. «Poi – aggiunge il presidente Aned – ci sono i lunghi tempi di attesa per il trapianto, che comportano costi maggiori per l’Asp, e il problema della continuità terapeutica e della necessità di linee guida per tutti». Si tratta di criticità che più volte sono state denunciare dai vertici dell’Aned, ma purtroppo senza ottenere grandi risultati. Una battaglia che tuttavia i vertici dell’associazione non intendono mollare.
Il 10 novembre si terrà l’assemblea regionale Aned con il rinnovo delle cariche.
v.s.
In primo piano pureil trasporto dei dializzatie i mancati rimborsi