VIBO
Centri per anziani chiusi in attesa di… indicazioni
Vittoria Sicari
A partire dal 25 maggio i centri sportivi e i circoli, in base al decreto regionale che fa riferimento al Dpcm del 18 maggio 2020, avrebbero potuto riaprire. Anche se in realtà, in alcuni punti, gli indirizzi non sono molto chiari. Ci sono infatti regioni come l’Emilia Romagna che hanno disposto, attraverso protocolli attuativi, di non proporre nei centri ricreativi il gioco delle carte, né il biliardino, tantomeno i giochi da tavolo, ma di optare invece per le attività ludiche all’aperto e in ogni caso di disinfettare ad ogni turno gli oggetti utilizzati.
A livello locale i circoli pubblici propendono, invece, per il mantenimento della chiusura e ancora non si conosce quale sia il programma dell’Amministrazione comunale per fare riprendere le attività in sicurezza. Al momento il Centro di aggregazione sociale di Vibo Marina resta chiuso. I soci sperano che si possano programmare attività all’aperto per l’estate, ma ancora mancano le linee guida da parte dell’amministrazione comunale, sempre in ossequio al decreto governativo. Indicazioni, dunque, da parte del settore dei Servizi sociali che, ad oggi, non sembra avere una “strategia”. Per quanto riguarda il Centro di via Gagliardi nel capoluogo, il presidente Domenico Cirianni pensa che la «vita sociale per quest’anno ormai sia bloccata». Infatti, niente tornei di burraco o incontri formativi e cene sociali né giornate di mare. Insomma, le restrizioni non sembrano consentire alcuna ripresa delle attività al Cas cittadino, indipendentemente dalle indicazioni del Comune, anche se i soci qualche speranza la nutrono ancora.
Diversa è invece la posizione per i soci dei circoli privati. La maggior parte degli iscritti è, infatti, abituata a trascorrere il pomeriggio in compagnia ed a fare la partitella a carte o al biliardino. Ma nonostante le prescrizioni siano in alcuni punti confuse, ciò che invece appare chiaro è il divieto di utilizzare strumenti di gioco per i quali non è possibile una disinfezione ad ogni turno (come le carte). E in ogni caso «bisognerà valutare i costi da sostenere – evidenzia Aldo Massara, presidente di un piccolo circolo ubicato a Vibo Marina in zona Pennello -. Se è necessario sanificare periodicamente gli ambienti, o acquistare altri dispositivi, non avendo contributi economici, sarà difficile mantenere il club aperto».
L’altro nodo da sciogliere è quello della metratura e della distanza, infatti, molti locali sono poco capienti, per cui dovendo rispettare determinate misure, il rischio concreto è dato dal fatto che questi piccoli centri di aggregazione tenderanno a sparire. Si tratta in realtà di un patrimonio sociale che finora ha aiutato molte persone a non morire di solitudine e anche in questo senso le categorie deboli sono più esposte di altre.
A questo punto sono soprattutto gli anziani a chiedersi cosa programmerà l’amministrazione per i diversi settori del sociale e come potrà essere impiegato il tempo di chi, in passato, nel circolo incontrava gli amici, si divertiva a fare giochi di società… Venendo meno i luoghi per natura deputati alla socializzazione e allo svolgimento, anche contemporaneo, di numerose attività aggregative la giunta Limardo dovrà infatti porsi il problema su come intervenire.
Sia in città che a Vibo Marinai soci aspettano di capirecome potersi organizzare