VIBO – Centri per l’Alzheimer, negli uffici arrivano solo quattro richieste

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Centri per l’Alzheimer, negli uffici arrivano solo quattro richieste

Le politiche sociali animano lo scontro pure nella maggioranza A intervenire per placare le tensioni il sindaco

Tonino Fortuna

Tanto rumore per nulla… o quasi. L’avviso pubblico per accudire in centri diurni accreditati gli ammalati di Alzhemier in uno stadio non avanzato della patologia è scaduto il 20 novembre. E le domande pervenute negli uffici di palazzo “Luigi Razza” sono state soltanto quattro, nove in meno rispetto ai quindici posti da coprire disponibili. Di conseguenza il budget da impiegare sarà inferiore rispetto al previsto. Rimarranno disponibili almeno 50mila euro che l’amministrazione sembra già intenzionata a riutilizzare nello stesso settore.

Sia chiaro: con questi quattrini sempre assistenza agli anziani dovrà essere effettuata, perché non potranno essere finalizzati ad altro settore. Nulla da fare, insomma, per la mensa dell’inclusione, chiusa da oltre un anno e tale destinata a rimanere. A chiarirlo è stato lo stesso dirigente del settore Domenico Libero Scuglia: «I fondi – ha chiarito il segretario generale, responsabile del settore Politiche sociali – vanno destinati a soggetti con gravi disabilità».

Ad ogni modo, secondo voci non proprio di corridoio, i consiglieri di maggioranza che hanno espresso le loro rimostranze rispetto alla scelta effettuata dall’amministrazione, si sarebbero rivolti addirittura al sindaco Maria Limardo, ottenendo dalla stessa rassicurazione sul riutilizzo delle economie esistenti.

Intanto, però, bisognerà adoperarsi per garantire i servizi previsti nell’avviso pubblico già uscito ai malati di Alzheimer che potranno recarsi in una struttura accreditata a ricevere assistenza per 134 giorni, in orari stabiliti. Ma ancora si attende di conoscere il numero e la localizzazione degli eventuali centri accreditati alla Regione.

Uno degli aspetti che maggiormente hanno fatto alterare opposizioni e buona parte dei gruppi di maggioranza di palazzo “Luigi Razza”. Capitolo chiuso, insomma, con una mediazione – pare – da parte dello stesso primo cittadino che avrebbe dovuto farsi garante nell’ambito di una dialettica che si stava trasformando in diatriba all’interno della coalizione di governo. E ciò alla vigilia delle elezioni regionali, appuntamento che questa amministrazione sembra voler prendere, da un punto di vista elettoralistico, decisamente sul serio.

In cassa restano 50mila euroche andranno agli anziani A secco la mensa dei poveri

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