VIBO Gli ex della Croce Rossa: «Cacciati perché non in linea
La dirigenza silura 200 volontari
VIBO VALENTIA- Continua la bagarre all’interno del Comitato della Croce Rossa di Wibo dopo le elezioni dello scorso anno, Ad alzare il polverone sono un numeroso gruppo di ex volontari residenti in diversi Comuni della provincia che sarebbero stati”cacciati” di recente dall’attuale Dirigenza del Comitato, Per questo hanno inteso esternare attraverso una nota tutto il nostro rammarico e il profondo senso di delusione ma anche e soprattutto la rabbia per essere stati letteralmente “cacciati” dal contesto associativo della Croce Rossa Italiana. Ebbene. – affermano con indignazione-in un momento in cui tutta l’Italia guarda all’encomiabile opera di molti volontari impegnati nelle operazioni di soccorso e di sostegno alle popolazioni delle nostre Regioni centrali colpite drammaticamente dal terribile sisma, a Vibo Valentia la maggiore occupazione del Comitato CRI è quella dell’espulsione di circa 200 volontari, con il semplice pretesto di non aver espletato il servizio previsto, Tante risorse umane e professionali (modici, insegnanti, infermieri, avvocati, giovani laureandi e laureati ecc.) che, iscritte nella CRIda molti anni, hanno profuso impegno anche qualificato, acquisendo esperienze, con relative qualifiche e specializzazioni, nell’ambito operativo del volontariato in Croce Rossa. Cacciati quindi in un colpo solo e, cose incredibili, in 200 unità secondo quanto sostenuto dal gruppo di ex volontari tale provvedimento sarebbe scaturito nei confronti di occhinon è in linea con la dirigenza o addirittura di chi non ha espresso il Consenso elettorale verso l’attuale Direttivo, nell’ultima tornata elettorale-e pertanto rappresenta – una becera azione epurativa e ad orologeria». Una “cacciata” che secondo gli ex volontari è stata comminata in modo irregolare con la sola motivazione che è insita proprio nella inadempienza dello stesso Direttivo Omissivo. Risulta infatti – incalzano – un’inadempienza su regolamenti basilari e inoltre vi sono inadempienze più serie come quelle di non aver mai organizzato le visite mediche previste e di non aver mai effettuato le vaccinazioni ai volontari che spesso operano negli sbarchi al porto.
T. V,