Vibo, “esercito“ di volontari in campo pronto a donare pasti e… speranza

Vibo, “esercito“ di volontari in campo pronto a donare pasti e… speranza

Attivi nei quartieri e nelle case ma anche al telefono per rassicurare
La presidente della Cri Caterina Muggeri: «Sono circa 250 persone che si occupano anche di accompagnare i malati»

Vibo Valentia

Nella sala operativa della Croce rossa di Vibo Valentia, presieduta da Caterina Muggeri, si lavora ininterrottamente non solo per i servizi che l’associazione fornisce da sempre, ma anche per coordinare le attività in tempo di coronavirus. Sono loro, i volontari della Cri a produrre il massimo sforzo per dare vicinanza alle persone sole, alle categorie deboli e a quanti vivono questo momento con apprensione. «Offriamo un ventaglio di servizi – spiega la presidente -. Alcuni, come “É il tempo della gentilezza”, con tutte le altri sedi d’Italia, altri a livello locale». Il recapito telefonico è: 0963370596, mentre per acquisto farmaci: 800065510 oppure 3332705445-3886539414 (volontari Cri). In più è in itinere con l’Asp un progetto che sarà reso noto nei prossimi giorni. Dunque in prima linea non solo per consegnare viveri e farmaci a domicilio, ma anche per trasportare dializzati e malati oncologici.

«Siamo circa 250 volontari – aggiunge -, ma l’aspetto più commovente è che a fianco a noi sono rimasti i ragazzi del Servizio civile, i quali avrebbero potuto scegliere di restare a casa e invece hanno scelto di “servire la Patria”». É un lavoro a 360 gradi quello che la sezione provinciale sta attuando. «Riceviamo tantissime chiamate – prosegue – e il nostro funge anche da telefono amico, infatti spesso rassicuriamo le persone e diamo le spiegazioni che ci vengono richieste». Vicinanza pure a quanti hanno perso il lavoro. «Ci sono molti stranieri – continua la Muggeri – che vivevano di occupazioni saltuarie e che ora si trovano senza nulla da mangiare». Si tratta di attività “non stop” che danno il senso di quanto la Croce rossa sia in trincea soprattutto nelle emergenze.

In campo ci sono anche altre associazioni del territorio, tra cui “Condividiamo”, presieduta dal cardiologo Francesco Pietropaolo, che fino a tempo fa organizzava il servizio mensa dei poveri nella parrocchia della Sacra Famiglia. «La mensa è sospesa ma solidarietà non è finita – rileva il già presidente Nicola Vinci -. Abbiamo creato una rete su whatsapp e man mano che i soci segnalano le necessità dei cittadini provvediamo a fare la spesa o a dare qualche contributo economico. Non è mai cessato il coordinamento con mons. Giuseppe Fiorillo il quale da sempre è vicino ai più deboli».

Ed è lo stesso mons. Fiorillo a inviare ogni giorno, tramite i social, un caffè spirituale sulla chat della Cappella di Villa dei gerani. «Le nostre chiese restano chiuse – commenta il sacerdote dei poveri – ma i nostri cuori sono aperti alla parola di Dio». Il suo richiamo va la Vangelo di ieri, la parabola dei due servi, che «ripercorre la realtà dei nostri giorni, in cui il 20 per cento dell’umanità si è impossessato dell’80 per cento delle risorse. E così oggi per la sete di possesso ci troviamo con un peccaminoso inquinamento del cielo, della terra e del mare. Nessuna meraviglia se poi arriva un alieno, il coronavirus, che non ha volto, né razza, né nazione, né religione e ci lascia tutti nudi e atterriti come Adamo ed Eva dopo il peccato. Chi ci libera da questo corpo di morte, grida San Paolo nella lettera ai romani… Solo la grazia del Signore per mezzo di Gesù».

v.s.

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