Oggi non è una giornata come tutte le altre. È la giornata per riaffermare i valori della giustizia, della legalità e della democrazia. La giornata in cui tutti i calabresi sono chiamati a raccolta per manifestare sdegno, ribellione, unione contro ogni tipo di mafia. È la “Giornata della memoria e dell’impegno” indetta da Libera e che con grande valenza simbolica a livello regionale si svolgerà nel capoluogo di provincia, una delle città più martoriate dalla presenza della malavita capace di arrivare in maniera subdola in ogni ambiente. Si impone, plagia la mente, soprattutto dei giovani, per soggiogare alle proprie regole, per cercare adepti, per avere il controllo assoluto.

Proprio da questa piazza oggi si alzerà la voce di dissenso e di lotta alla ’ndrangheta. Esserci è già una presa di posizione. Esserci significa scegliere di schierarsi contro la criminalità, contro l’antistato che in questo territorio ha trovato terreno fertile dove attecchire perché per troppo tempo si è rimasti a guardare in silenzio. Lo hanno fatto le istituzioni, lo ha fatto la società civile. Un silenzio assordante che oggi sarà rotto dalla voce di tutti quelli che prenderanno parte alla manifestazione che ha come slogan “Terra. Solchi di verità e giustizia”, e la cui piazza nazionale sarà Foggia.

L’appuntamento è per stamattina alle 9,30 al Parco delle Rimembranze per dare inizio al corteo che si muoverà per le strade cittadine: Via Alcide De Gasperi, Corso Umberto I, Via Roma, Corso Vittorio Emanuele III, e infine l’arrivo in piazza Municipio. Sarà questo il momento del ricordo dei martiri della mafia. Il numero fa rabbrividire: sono 950 i nomi che verranno letti e che affollano l’elenco di chi ha perso la vita per mano delle organizzazioni criminali.

Alle 12 il collegamento con la piazza di Foggia per ascoltare in diretta l’intervento di don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera. Nel pomeriggio si svolgeranno seminari di approfondimento tematico. Alla scuola don Bosco si parlerà di “Memoria e impegno: tra verità e giustizia”. Al Convitto Filangeri si affronterà l’argomento “Giovani: dalla marginalità alla resilenza” mentre al Valentianum in un incontro con don Ennio Stamile, referente regionale di Libera si parlerà di “Lavoro: chiave essenziale della questione sociale”. (ro.me.)