VIBO
Insieme per il bene… Comune, patto per la città
Segnali di ripresa, per una città affogata da anni nelle emergenze non se ne intravedono. Oggi i problemi sono quelli di qualche anno addietro. E lo spettro di un secondo dissesto crea non pochi patemi. Il contesto non è ideale. Ma le associazioni provano comunque a fare la propria parte, a parlare una sola lingua a puntare ad un impegno attivo alle prossime elezioni comunali partendo dalla definizione di un “codice etico” ben preciso.
L’idea di Csv, “Condividiamo” e “Valentia”, è quella di costituire un unico cartello, di stare “Insieme per il bene Comune”. Obiettivo da conseguire attraverso il confronto. Non a caso, il percorso costruttivo da intraprendere in vista delle prossime elezioni amministrative, avrà inizio su impulso proprio del movimento “Insieme per il bene Comune”, con un’assemblea pubblica, prevista il prossimo 7 marzo nei locali della biblioteca comunale, dalla quale potrebbe scaturire un “Patto per la città”.
I presupposti per intavolare un ragionamento non mancano anche perchè «la situazione è talmente grave – scrivono i fautori dell’incontro – da non consentire rinvii e da invocare misure eccezionali siano sintomo di riscatto sociale».
In un contesto che da tempo per mille ragioni sembra alla deriva, non si può non ripartire dal concetto di moreniana memoria secondo cui l’uno si fonde nel molteplice mantenendo la propria autonomia di pensiero. E in questo scenario a svolgere un ruolo di primissimo piano da un lato le associazioni culturali, sportive e di volontariato e dall’altro l’attenzione verso il patrimonio architettonico, storico e naturale che lo caratterizza.
In una tale contingenza, l’imperativo categorico è partecipazione, purchè sia caratterizzata dal ripristino «delle regole essenziali di agibilità democratica». In che modo? «Anzitutto – scrivono le associazioni – riducendo al minimo le liste a supporto dei candidati sindaco». Poi, anche «nell’impegno di quanti puntano ad essere eletti sindaco o consigliere comunale di dichiarare la propria appartenenza ad associazioni di qualsivoglia genere». L’impegno proseguirebbe una volta conclusa la tornata elettorale visto che gli eventuali consiglieri dovrebbero «rendicontare le proprie attività» ed aprirle «al contributo dei cittadini e delle associazioni» evitando «ogni forma di clientela nella vita amministrativa». Della serie, un altro mondo è possibile…
t.f.
Fissati regole e palettiper riportare l’agibilità democratica