Vibo – Le “liste pulite” animano il dibattito I candidati a sindaco si… difendono Firmato il “patto per la città”: così la politica si fa etica

Le “liste pulite” animano il dibattito I candidati a sindaco si… difendono Firmato il “patto per la città”: così la politica si fa etica

Le diverse coalizioni garantiscono sugli aspiranti consiglieri ma c’è pure chi attacca: «Le infiltrazioni ci sono»Tanti i cittadini presenti che hanno aderito alla proposta presentata dalle associazioni per avviare un dialogo costruttivo con i futuri amministratori

Tonino Fortuna

Liste pulite e voto libero dai condizionamenti della criminalità organizzata. È stato questo il tema, sollevato dal coordinatore Giuseppe Borrello, che ha infiammato il dibattito tra quattro associazioni – oltre a Libera, Csv, Insieme per il bene Comune e Condividiamo – e i candidati a sindaco della città. «La ‘ndrangheta sceglie i candidato – ha tuonato l’esponente di Libera – e punta a controllare la massoneria. Il procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri è stato chiarissimo. Voi che avete chiara la situazione personale dei candidati come intendete agire?»

Parole che hanno infiammato il pubblico presente in sala. Sono partiti applausi scroscianti anche quando Borrello ha ricordato «che è stato il commissario Giuseppe Guetta a ristabilire la legalità negli ultimi giorni con la rimozione dei pannelli pubblicitari abusivi».

«Quella è una delle tante forme di abusivismo da combattere – ha fatto eco Maria Limardo, candidata del centrodestra. Sulle liste – ha proseguito – credo di aver fatto un buon lavoro sebbene noi non abbiamo gli strumenti di cui dispone l’autorità giudiziaria. Per me, infine, parla la mia storia personale e le battaglie condotte a difesa della legalità».

Sul tema durissimo è stato Stefano Luciano ( Nuove prospettive): «Questa è una città piccola – ha tuonato-. Sappiamo bene dove le infiltrazioni ci sono e dove non ci sono. Esistono soggetti politici noti da anni. La città sa dove si trovano questi soggetti. E ci sono elementi strutturali che infiltrano il progetto alla radice. Da me questi soggetti non ci sono». Esplicito anche il candidato del Movimento Cinquestelle: «I nostri candidati – ha evidenziato – li abbiamo controllati a monte. Ora stiamo controllando l’eventuale giunta. Dobbiamo dire no anche al rapporto di non belligernaza con la criminalità organizzata. La civilità deve sostituire la criminalità». Il lavoro è la ricetta giusta per allontanare la città dalle logiche del malaffare secondo Francesco Belsito. «Soltanto l’occupazione _ ha chiosato – permetterà ai nostri ragazzi di scansare i malfattori che troppo spesso li imbrigliano allontanandoli dalla retta via».

Allegato:

Un patto per la città sottoscritto dai candidati a sindaco da aspiranti consiglieri e perfino dagli elettori, imperniato in quattro punti: l’impegno programmatico, etico, democratico e concreto. Questi i temi su cui Ferdinando Pietropaolo, Antonio Vinci, Roberto Garzulli e Giuseppe Borrello hanno sollecitato i candidati a sindaco. Visioni diverse sono emerse su diversi aspetti come emerso dai rispettivi slogan elettorali. «Un’amministrazione attiva e concreta fondata sulla trasparenza degli atti e sul dialogo» per Maria Limardo, «più democrazia nei processi decisionali in una città nella quale sono tornati attivi i grandi feudatari», il monito di Stefano Luciano; «partecipazione consultiva ma non deliberativa delle associazioni», il motto di Domenico Santoro, con Francesco Belsito intento a disegnare «una città pragmatica nella quale ripartire dai servizi primari».

Emersa ancora una volta la sostanziale differenza tra aspiranti primi cittadini sulla questione…culturale. Per Luciano «bisogna recuperare il ruolo dell’intellettuale», Maria Limardo è convinta del fatto che «la cultura è denaro»; Francesco Belsito punta su scuola e università, con Domenico Santoro a ribadire che la rinascita culturale passi per il superamento della logica «della raccomandazione, della corruzione e della sottomissione alla criminalità».

Sotto la lente pure il terzo settore e le politiche sociali. Roberto Garzulli (Csv) ha lanciato, a tal proposito, moniti precisi: «Il rapporto con le associazioni che stanno a fianco dei più deboli – ha rimarcato – deve essere stabile e diretto. E poi sarebbe anche il momento di pensare alla casa del volontariato ancora inesistente». Tesi sposata da tutti i candidati. Con Maria Limardo convinta di dover ripartire da volontariato e terzo settore», Stefano Luciano di dover puntare «sulle politiche sociali spesso rilegate a settore di serie B», Domenico Santoro deciso più che mai a condurre la lotta alla povertà in stile Cinquestelle e Francesco Belsito pronto a richiamare «la necessità di sviluppo delle risorse, a partire da quelle umane».

t.f.

Misure antirackete gioco d’azzardo

Attraverso il Patto per il bene comune, il rappresentante di Libera ha chiesto anche misure concrete di contrasto contro il racket e l’usura, misure restrittive sul gioco d’azzardo e una lotta seria al fenomeno sempre più preoccupante della povertà che finisce per facilitare l’avvicinamento dei giovani al malaffare ed alla criminalità organizzata. Il tutto in nome di un’alleanza tra candidati e cittadini, senza la quale sarà difficile intravedere prospettive di rinascita per la città.

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