Oltre 1.100 i migranti giunti a Vibo. E’ lo sbarco più imponente nel territorio.
IN CERCA DI UN FUTURO MIGLIORE
Il dispositivo ha retto ma sindacati di polizia e volontari lanciano l’allarme.
(Nella foto: Le immagini dello sbarco di ieri mattina al porto di Vibo Marina dei 1.171 profughi provenienti dall'Africa e dall'Asia Minore.
Un'ulteriore emergenza che ha messo in difficoltà il dispositivo sanitario e di sicurezza il quale, tuttavia, ha retto bene anche in questa occasione).
VIBO VALENTIA – Salutavano dalla nasce, quasi sbracciandosi. La tortura di trascorrere, tutti accalcati, per giorni sotto il sole cocente o la pioggia è finita. Solo per uno di loro la terraferma in Europa è rimasta un miraggio. Aveva 16 anni, il suo corpo è stato recuperato in mare probabilmente poco dopo l’inizio della traversata del canale di Sicilia, il canale della morte in quello specchio acquatile che ha le forme di un enorme cimitero che custodisce per sempre i sogni e le speranze di popoli che fuggono dalla violenza delle guerre.
La “Asso 29”, una nave rosso fuoco offshore, ne ha portati ieri mattina al porto di Vibo Marina ben 1.147, il più imponente sbarco in termini numerici nel territorio. Arrivano da una miriade di Paesi, in prevalenza dall’Africa Sub-sahariana, ma anche siriani martoriati dalla guerra civile e dal gas assassino. Tante donne (149), 15 delle quali in stato di gravidanza. E ancora, 38 bambini, molti dei quali non accompagnati che resteranno nel Vibonese. Insomma una vera e propria emergenza continua che tocca ancora una volta le coste vibonesi. La macchina dei soccorsi predisposta dalla Prefettura di Vibo Valentia – in tutto 500 persone – è stata sottoposta mai come questa volta ad una intensa e difficile attività, con i profughi stipati alcuni nei tre capannoni allestiti nell’area industriale di Porto Salvo in attesa di essere identificati e successivamente avviati verso le destinazioni individuate dal ministero dell’Interno, ad eccezione dei minori che resteranno sul territorio provinciale. Altri, invece, sono stati destinati fuori provincia o regione con l’ausilio di autobus. Sulla nave non erano presenti medici e per tale motivo il dirigente del 118, Antonio Talesa è salito insieme ad alcuni volontari a bordo dell’imbarcazione prima dell’avvio delle operazioni di sbarco, per accertarsi delle condizioni dei migranti giunti a terra dopo tre giorni di navigazione.
Molti sono giunti a Vibo in condizioni di denutrizione e disidratazione e in tanti, in questi minuti, si sporgono dalle paratie dell’imbarcazione invocando da bere, mentre sono stati 250 i casi si scabbia. Un’emergenza nell’emergenza è la situazione che affligge il personale della Questura “ormai in affanno da tempo – evidenzia Giuseppe Brugnano, segretario regionale del Coisp – soffocata dal lavoro immane portato avanti dall’ufficio immigrazione che dovrebbe essere potenziato con uomini, risorse e strumenti per affrontare sbarchi di una simile portata. Per le operazioni necessarie, i colleghi dell’ufficio immigrazione della Questura vibonese dovranno lavorare per una settimana almeno e senza alcuna interruzione, ma non riceveranno, di fatto, l’intero compenso extra, dal momento che il monte ore di straordinario è esiguo”.
Ed incrollabile è anche la dedizione dei volontari nell’aiutare migranti vulnerabili, “tuttavia – spiega il presidente del Csv Roberto Garzulli – il nostro impegno, nel sostenere queste persone e proteggere i loro diritti, deve essere accompagnato dalla volontà politica di promuovere la solidarietà e il rispetto di tali diritti e di offrire corridoi legali e sicuri, per chi cerca protezione e non di abbandonarli in mezzo ad una strada o rinchiuderli in alberghi o strutture ricettive”. Nei punti di sbarco, in particolare spiegano dal Csv, i volontari, garantiscono la prima risposta di assistenza ma servono più persone per fronteggiare questo dramma”.
FONTE: Quotidiano della Calabria
AUTORE: Gianluca Prestia
CROTONE – SBARCATI AL PORTO IN 311, SARANNO TRASFERITI FUORI REGIONE.
Anche Crotone è stata approdo di uno sbarco di migranti, nella serata di ieri. In tutto 311 persone, di cui 276 uomini, 27 donne e 8 minori giunti a bordo della nave C.P. Peluso 905 (nella foto a sinistra).
I migranti, provenienti dall’Africa sub-sahariana erano in buone condizioni di salute. Soltanto per uno di loro è stato necessario il trasferimento dalla banchina del porto all’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, per curare una ferita ad una gamba, per il resto nessuna particolare criticità. Pochi, in questa occasione, anche i casi di scabbia, solo, riscontrati dal personale del servizio suem 118. Sul posto come sempre è intervenuta la rodatissima macchina dell’accoglienza, coordinata dalla Prefettura di Crotone, con l’ausilio delle forze dell’ordine, dei volontari della Croce Rossa Italiana e della Misericordia di Isola di Capo Rizzuto. Il piano di ripartizione prevede il trasferimento dei migranti in Lombardia, Emilia Romagna, Campania, Lazio (con esclusione di Rieti).
E’ il primo numeroso sbarco che si registra con l’inizio della bella stagione in cui il fenomeno si intensifica. Le operazioni sono inIziate alle 20 con l’attracco per concludersi alle 21 e 30.
FONTE: Quotidiano del Sud
AUTORE: Giulia Tassone