CRESCONO LE TENSIONI E I MALUMORI ALL’INTERNO DEL GRUPPO DOPO LE DIMISSIONI DEI DUE PRESIDENTI
Ombre sul Centro di aggregazione
Si va verso il commissariamento ma intanto è polemica sulla gestione La Rocca
Tonino Fortuna
Piovono accuse sul Centro di aggregazione sociale. Dai fatti degli ultimi giorni emerge uno spaccato complesso da decifrare. E di sicuro, si evidenzia che non c’è uniformità di giudizio nella visione dei fatti tra dirigenti, soci ed ex soci.
Le due settimane appena trascorse hanno alzato non poco il livello della tensione. In mezzo è finita anche la politica. Soprattutto, dopo che il presidente dimissionario ed il suo successore, vale a dire, Michele La Rocca e Donatella Fazio, avevano motivato le proprie decisioni con presunte «pressioni e minacce» provenienti dal mondo politico. Affermazioni messe a verbale, che hanno rischiato di sollevare un polverone. Nei giorni passati, peraltro, a fianco del direttivo uscente del Cas, si era schierato il consigliere comunale Giuseppe Muratore che aveva alzato il tiro ponendo una serie di interrogativi legati anche all’attuale campagna elettorale.
Ieri, a fare le proprie puntualizzazioni, è stato un ex socio del Centro che ha lanciato strali pesanti all’indirizzo della gestione che potrebbe essere messa in cantiere dalla nomina di un commissario. «La nuova presidente Donatella Fazio – ha evidenziato l’ex socio – è stata eletta calpestando ogni norma dello Statuto». Lo scorso13 febbraio, infatti, «le dimissioni di tutto il direttivo erano state comunicate al sindaco Elio Costa ed all’assessore alle Politiche sociali Lorenza Scrugli». Ma, prosegue, «in quella circostanza era stato omesso di consegnare gli atti e chiudere il centro di aggregazione sociale, rimasto aperto anche nei giorni successivi».
D’altronde, il 14 febbraio – come risaputo – era stato chiesto all’assemblea dall’ex presidente Michele La Rocca di votare sulla revoca delle decisioni del Consiglio direttivo e respingere le dimissioni di Antonella Fazio.
Un’elezione che si scontrava con la decisione dell’Amministrazione di nominare un commissario. «Questa scelta – ha evidenziato l’ex socio – non è il frutto di ingerenze politiche sul Cas, ma di una serie di anomalie rimarcate, negli ultimi mesi, dal sottoscritto e puntualmente verificatesi». Stigmatizzata anche l’allusione, contenuta nei verbali del Cas, a «minacce e pressioni» della politica. «Chi ha le carte in regola per andare avanti – ha evidenziato l’ex socio – credo non abbia alcun motivo di dimettersi neppure dinanzi ad eventuali pressioni». Parole al vetriolo dalle quali si percepisce chiaramente il clima di agitazione intorno al Centro di aggregazione sociale. Riflessioni da cui emerge in modo netto che la vicenda difficilmente si chiuderà senza lasciare ulteriori strascichi polemici.
Allegato:
In commissione
Chiesto l’accesso agli atti
Del centro si occuperà la commissione Politiche sociali si occuperà a partire da oggi. Da rammentare che il capogruppo del Pd Giovanni Russo ha già richiesto l’accesso agli atti per comprendere le ragioni delle dimissioni del presidente La Rocca. Nel frattempo la nomina del commissario sembra dietro l’angolo.