VIBO – Unione tra biblioteca comunale e Sbv per creare il Palazzo della cultura in città

VIBO

Unione tra biblioteca comunale e Sbv per creare il Palazzo della cultura in città

«L’ unico Polo potrebbe trovare sede in uno degli edifici storici»
«I locali occupati dal Sistema bibliotecario si diano al Museo Statale mentre alle associazioni quelli di via Palach»

Vittoria Sicari

In passato erano centinaia gli studenti che affollavano la biblioteca comunale, ubicata al centro della città, chi per prestiti, chi per ricerche, chi semplicemente per studiare in un luogo tranquillo, chi per organizzare eventi. Infatti per le manifestazioni bisognava prenotarsi per tempo, tanto era fitto il carnet delle richieste. Tuttavia, a prescindere dal luogo, ad avere bisogno di fermento, di scambio di opinioni, di confronto è tutto il territorio. Anche Rosa Luxemburg lo sosteneva: “Bisogna nutrirsi di pane e rose”, sia per cibare il corpo che lo spirito.

Ne è convinto lo studioso Raniero Pacetti, presidente dell’associazione culturale “Civitas”, il quale riprende una frase di Marguerite Yourcenar, tratta dal libro “Memorie di Adriano”, per far comprendere che «fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire». Per cui «mantenere attiva una biblioteca significa “fare cultura” garantendo a un tempo la propria identità storica e stimolo per una crescita creativa e progettuale». Certo sono lontani i tempi in cui Ipazia d’Alessandria cercò di sottrarre all’incendio, a costo della sua stessa vita, il patrimonio librario della biblioteca Reale d’Egitto, ma è altrettanto difficile da accettare che «l’inverno dello spirito al Comune di Vibo Valentia – prosegue Pacetti – sia giunto con la delibera avente per oggetto la “spending review”, che prevede per la biblioteca comunale, una riduzione delle utenze elettriche, telefoniche e di riscaldamento ed una gestione affidata, tramite accordi e convenzioni, ad enti del Terzo settore o soggetti qualificati».

Da qui una serie di considerazioni e proposte, da parte dello studioso, con l’obiettivo di sensibilizzare e possibilmente coinvolgere le istituzioni e la cittadinanza.

«Le Biblioteche oggi – sostiene Pacetti – non devono essere soltanto il luogo dove trovare libri, ma un punto di riferimento soprattutto per i giovani dove incontrarsi, conoscersi e scambiarsi idee ed esperienze. Un luogo dotato di apparecchiature multimediali e tecnologiche dove organizzare eventi e laboratori culturali». Dunque, pur prendendo atto delle difficoltà del Comune, «perché rassegnarsi alla chiusura della biblioteca che con il suo Fondo Antico e con l’Archivio storico comunale rappresenta una ricchezza che la città deve custodire gelosamente e tramandare ai posteri come retaggio culturale». La proposta del presidente dell’associazione “Civitas” è quella di realizzare l’unione con il Sistema bibliotecario e creare un Polo di più ampio respiro con una grande biblioteca moderna al centro, con sede in uno storico palazzo, che diverrebbe così il Palazzo della cultura vibonese, consentendo una suggestiva integrazione tra arte, studio, formazione e conoscenza.

«Lo storico Palazzo – spiega Pacetti – potrebbe essere il Convento di San Giuseppe (ex Scuola Media Bruzzano) oppure l’ex caserma Garibaldi in piazza Diaz. Le componenti potrebbero essere: biblioteca, pinacoteca, museo d’Arte moderna e contemporanea, auditorium». L’auspicio, secondo lo studioso, è che «l’Amministrazione comunale trovi al più presto una intesa con il Sistema Bibliotecario per superare l’attuale dualismo. I vantaggi sarebbero notevoli, infatti, si libererebbero i locali occupati attualmente dal Sistema bibliotecario che potrebbero essere dati in locazione al Museo Statale; si libererebbe l’attuale sede della biblioteca comunale che restaurata con i fondi europei già stanziati diverrebbe ad esempio la sede delle associazioni, cosicchè l’inverno dello spirito ceda il passo ad una solerte primavera».

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