“Con una delibera votata all’unanimità il 02 aprile 2022 dai soci fondatori della fondazione ‘Federica per la Vita’ Onlus, viene sancita per l’1maggio 2022 la chiusura della sede operativa della stessa Fondazione“. A dare l’annuncio tramite una nota è la presidente della fondazione intitolata a Federica Monteleone – giovane di Vibo Marina morta a soli 16 anni nel 2007 dopo un caso di mala sanità – Mary Sorrentino (mamma di Federica, ndr).
Il mancato sostegno del territorio
“Negli ultimi due anni di attività sociale (ed in particolare terminati i finanziamenti provenienti dagli stessi soci e le offerte di pochi utenti che usufruivano dei nostri servizi a titolo gratuito) – continua Sorrentino – la fondazione ha incontrato grandi difficoltà a sostenere economicamente la propria attività, per la constatata impossibilità di attivare convenzioni stabili se non a titolo gratuito con l’Asp di Vibo Valentia e, non avendo mai goduto del sostegno economico da parte di quel che sia qualunque privati, aziende o istituzioni territoriali, che permettessero la sostenibilità economica dei locali e spese ad essi connessi e alle attività divenute ormai troppo dispendiose per una onlus priva di ogni sostegno”.
La Fondazione “non più economicamente sostenibile”
Dopo l’ultimo tentativo di rilancio del 2021, “ed in tutti gli altri momenti in cui si erano allentate le restrizioni legate alla pandemia”, la situazione non si è modificata: “Semmai si è aggravata – scrive ancora la presidente della fondazione – a causa di convenzioni retribuite tra l’Asp e le farmacie del territorio (vedi prenotazioni visite specialistiche, alle quali farmacie viene riconosciuto da parte dell’Asp un compenso di €1,50 a ricetta e la nostra convenzione viene sempre rinnovata a titolo gratuito). Ciò ha portato i soci alla conclusione che il percorso della ‘Fondazione Federica per la Vita’ Onlus in questo momento non è più economicamente sostenibile“.
Il bene fatto negli anni
“Nel rammarico di una storia che finisce, però – continua Mary Sorrentino – rimane la soddisfazione di aver generato in questi 15 anni tanti frutti e sollevato e in parte risolto, le criticità socio-sanitarie del nostro territorio, donando: la possibilità di crescita professionale e umana di decine di operatori e volontari che nella Fondazione hanno operato volontariamente dal primo giorno a tutto oggi, e certamente continueranno a farlo nel futuro; l’intuizione e il determinante contributo alla nascita di un punto prelievi nel territorio delle Marinate, così come dei locali della guardia medica più dignitosi e soprattutto accessibili a tutti; aver sempre svolto gratuitamente il nostro servizio di volontariato quali attività di campo estivo per disabili, manifestazioni di raccolte fondi per le scuole del territorio, convegni, servizio Cup, rinnovo esenzione ticket per reddito, rinnovo tessera sanitaria, scelta e revoca del medico, richiesta presidi medico sanitari, assistenza domiciliare per i meno abbienti, assistenza psicologica, corsi BLS-D, raccolta beni di prima necessità e abbigliamento a favore dei concittadini, dei profughi e degli abitanti colpiti dal terremoto in Abruzzo, formazione del personale volontario operante per conto della fondazione e non”.
La sede chiude, la Fondazione no
Dunque la sede operativa della Fondazione chiude, “ma con la consapevolezza di aver lasciato un’eredità diffusa a tutte le reti che hanno fatto parte fanno del nostro progetto, che attraverso l’impegno di tutti, siamo certi, non disperderanno questo ricco patrimonio, somma di fatiche individuali e collettive, e sapranno farlo fruttare ulteriormente a favore di tutte le persone fragili a cui si rivolge. Noi per quanto impediti a sostenere una struttura, rimaniamo sempre in ‘vita’ e comunque operativi come sede legale, a disposizione delle istituzioni e associazioni del territorio per un’eventuale collaborazione”.
“Non un addio ma un arrivederci”
“A nome dei soci fondatori, dei membri del Consiglio direttivo e degli operatori attuali e di quelli che si sono succeduti in questi 15 anni – conclude la presidente – l’augurio che tutto ciò che abbiamo costruito fin qui non abbia fine e di riuscire presto ad avere una nuova sede operativa attraverso la quale potersi interfacciare con la comunità. Grazie a tutti coloro che hanno creduto e continuano a credere nella bontà del nostro operato. Il nostro non vuole essere un addio, ma un arrivederci a presto“.
Fonte: Zoom24