Il santo dei sofferenti fondatore delle Case di Carità
Vibo Valentia
Don Francesco Mottola – che dopo il decreto firmato nei giorni scorsi dal Papa probabilmente alla fine di maggio verrà proclamato ufficialmente beato, grazie al miracolo ottenuto da un giovane sacerdote – è tra le figure più belle della chiesa calabrese. La sua vita è stata infatti un continuo dedicarsi ai sofferenti. Grazie al suo impulso videro la luce le Case delle Carità di Vibo, Tropea, Parghelia e Limbadi, destinate alla cura dei disabili. «Ho sentito – diceva spesso l’amatissimo sacerdote -il singhiozzo della mia gente nel mio povero cuore». Il Beato don Mottola nacque a Tropea il 3 gennaio del 1901. Suo padre si chiamava Antonio, sua madre Concetta Braghò. Don Francesc o venne ordinato presbitero nel 1924, ma a soli 41 anni nel pieno del conflitto della seconda guerra mondiale, venne colpito da una paralisi che lo privò dell’uso della parola ma non della forza che aveva dentro di dare conforto e aiuto a quanti in quegli anni così bui, dove spesso chi non aveva nulla veniva abbandonato al suo destino. Morì lasciando un vuoto incolmabile il 29 giugno del 1969. A dare l’avvio all’iter per il riconoscimento delle virtù eroiche del compianto sacerdote di Tropea, fondatore dell’istituto secolare delle Oblate del Sacro Cuore, furono già nei primi anni settanta i suoi figli spirituali che ebbero modo di seguire da vicino il grande lavoro da lui svolto a favore degli ultimi.
La persona miracolata da don Mottola da quanto si sa era affetta da una grave malattia, si parla di una disfunzione ai reni. L’inchiesta diocesana che ha poi portato all’istruttoria romana è stata condotta su delega del vescovo da don Francesco Sicari per il quale “dietro ogni beatificazione c’é un lavoro faticoso ma unico, in cui – sottolinea il sacerdote – si raccolgono le testimonianze e si acquisiscono documenti». Un lavoro silenzioso e nel massimo riserbo. Con il tribunale ha anche collaborato il postulatore della causa. Da qui il ringraziamento di don Sicari a «don Enzo Gabrieli, persona competente e autorevole che in questi anni ha portato avanti con grande impegno tutto quanto era necessario perché si arrivasse alla conclusione sia nella fase diocesana che soprattutto in quella romana. Ora non ci resta che aspettare la data del rito di beatificazione a Tropea. É il momento in cui la gioia del cuore – conclude don Francesco – sarà più manifesta e sarà la gioia di tutta la Calabria per questo prete degli ultimi, innamorato di Dio e segno luminoso per questa terra».
v.v.
Don Mottola tra le figurepiù belle della chiesa calabrese proclamato beato a maggio