Tre giorni di esercitazioni finalizzate ad agevolare, in caso di calamità naturali, gli interventi a tutela del patrimonio artistico.
Impegnate nell’azione dimostrativa pure le associazioni di volontariato operanti sul territorio
(Nella foto: Protezione Civile. I volontari delle associazioni impegnati a montare il tendone nell’area Rimembranze dove si svolgeranno le esercitazioni).
VIBO VALENTIA – I viali alberati del parco delle Rimembranze, dove la memoria del passato rimane più viva che altrove, custodiscono il segreto di una città che affonda le proprie radici nell’antichità greco-romana. Un sito, dove la tradizione storica e quella mitica si intrecciano e si fondono in un mix di emozioni e ricordi. Ebbene, la Protezione civile ha scelto questo scenario incantevole con un panorama mozzafiato – nel quale si racchiude la storia millenaria di un lembo di terra divenuto nei secoli crocevia per tanti popoli – come base della tre giorni che si chiuderà sabato sera delle esercitazioni finalizzate a preservare da eventuali calamità naturali, in primi dal sisma, i beni culturali disseminati sul territorio provinciale.
All’interno del Parco si sono ritrovati ieri i volontari provenienti da tutta Italia. Da quelli della sezione provinciale della Protezione civile “Augustus”, guidata da Nicola Nocera, passando per gli Angeli della Sila, sotto l’agida di Maria Gagliardi e con il coordinamento del Gruppo di “Proteggere insieme” di Alba, capeggiata dal presidente nazionale Roberto Cerrato.
Il programma prevede una serie di esercitazioni in almeno tre comuni: oltre al capoluogo, dove sono previsti interventi al Castello Normanno ed a Santa Ruba, ci si recherà nei siti storico-culturali di Drapia, per la precisione al castello di Caria, e al Convento domenicano di Soriano Calabro. Chiaro l’obiettivo: prevenire in una eventuale situazione di difficoltà dovuta alle calamità naturali, a cui il territorio è seriamente predisposto, la perdita degli innumerevoli tesori sparsi nella provincia.
“Il tutto – hanno precisato i promotori dell’iniziativa – subito dopo essersi occupati delle vite umane”. In tal senso è stato chiaro Michele Gallo Folino che cura i rapporti della Prociv calabrese con il volontariato. “L’apporto di queste persone eccezionali che danno un grande supporto senza pretendere nulla – ha puntualizzato – è fondamentale in tali circostanze. Investire in prevenzione, d’altronde, vuole dire approcciare con il giusto piglio eventuali terremoti dei quali non si deve avere paura. E i beni culturali, subito dopo le persone – ha chiosato – sono la nostra storia. Ci dicono da dove veniamo, chi siamo stati e perché oggi siamo qui e in questo modo”.
Fondamentale, sotto questo profilo, il contributo offerto dall’Amministrazione comunale e dal sindaco Elio Costa che ha concesso la suggestiva location per l’esercitazione. “In questo posto – ha detto il primo cittadino accompagnato dall’assessore alle Politiche giovanili Silvia Riga – ci sono pezzi della nostra infanzia e della nostra vita”. E ha aggiunto: “Pensavo che la Augustus si occupasse soltanto degli sbarchi e dell’accompagnamento dei minori. Poi ho compreso che ha compiti decisamente più rilevanti nella tutela dei beni e del patrimonio culturale”.
Prendono impegni gli amministratori che guardano con particolare interesse al programma.
Sotto i riflettori chiese e conventi per salvare il nostro passato.
(Nella foto 2: Roberto Garzulli. Presidente CSV).
VIBO VALENTIA – Da Soriano a Drapia passando per il capoluogo. Le rovine del passato, tra castelli, chiese e conventi saranno oggetto delle esercitazioni della Protezione civile finalizzate alla tutela del patrimonio culturale in caso di sisma e calamità naturali. Un’iniziativa della quale si sono detti entusiasti anche i sindaci dei due centri del Vibonese interessati. “Domani – ha detto Francesco Bartone – i cittadini saranno coinvolti nelle operazioni di salvaguardia culturale. E c’è grande fermento ed entusiasmo intorno a tutto questo”.
L’evento è atteso con trepidazione anche a Drapia. La conferma è arrivata dal vicesindaco Giuseppe Rombolà che ha rammentato come il territorio sia dotato di “Vari siti e diverse opere di interesse culturale e storico”, soffermandosi “sulla grotta basiliana in stato di abbandono e sul castello storicamente ritenuto il simbolo del territorio agli occhi della popolazione”. Ma la valorizzazione dei beni culturali passa per alcuni precisi passaggi che la Prociv sta gradualmente compiendo. E’ stato recentemente avviato un percorso di censimento di alcuni reperti spesso ignorati ed esposti a vari rischi, tra cui anche l’allargamento. Un tema abbastanza nuovo considerando che “in passato c’era una certa confusione sulle competenze”. Lo scopo è di fare prevenzione e di Valorizzare un territorio dove la funzione del volontariato resta fondamentale. Lo ha evidenziato pure il presidente provinciale del Csv Roberto Garzulli che ha fatto un encomio esplicito “ai portatori di speranza in casi di calamità, specializzati in questo caso nella tutela dei reperti e degli ambienti lasciatici dagli antichi per dare la possibilità a chi verrà di usufruire di questi beni”.
Un’opera tutt’altro che agevole, visto che “le associazioni di volontariato molte volte si devono sostituire alle istituzioni”. Un monito forte rispetto alla carenza di messi e di risorse con cui bisogna fare i conti nei momenti più delicati.
FONTE: Gazzetta del Sud AUTORE: Tornino Fortuna