Violenza sulle donne – Dalla paura alla voglia di reagire

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Dalla paura alla Voglia di reagire

La storia di Michelina: «Fonderò un’associazione per le vittime

LA tenacia, la forza e la volontà di prestare un supporto a chi, come lei, ha vissuto per anni in uno stato di paura dopo aver subito un’aggressione, l’ha spinta ad una decisione per lei epocale: dare voce a tutte attraverso la nascita di un associazione. Lei si chiama Michelina Mancuso, originaria di Vibo Valentia ma, per oltre 30 anni, residente a Torino. La sua storia inizia ad avere una piega profondamente diversa da quella che aveva immaginato nel 2008 quando sotto casa subisce, racconta, un’aggressione dall’ex compagno riportando numero si traumi e una prognosi di 15 giorni. Si instaura, quindi, un procedimento penale davantial Giudice di Pace, scelta che la Mancuso non ha mai capito, che termina addirittura dopo 7 anni (in linea con i tempi della giustizia vibonese, purtroppo) con la condanna «dell’imputato, Michele Zaccaria, con una multa di 300 euro, più altre 900 per le spese processuali e 2O giorni di arresti domiciliari, per contestazioni che andavano dalla minaccia alle lesiomi. Ci sarà l’appello ma la ferita nel corpo di Michelina resta indolobile. Lei adesso è stamcama non doma e questo grazio anche al IInarito che la segue costantementesia melle sue vicende giudiziarie che nella sua nuova avventura: «Dopo tutto quello che mi era successo – racconta-mi ero ripormessa di fare qualcosa per tutte quelle persone, donne soprattutto, che hanno vissuto una situazione analoga, se non addirittura Diù grave. della mia ed ho deciso di dedicare anima e corpo nell’istituzione di un associazione che si batterà contro la violenza sulle donne e per sensibilizzare sul problema spesso taciuto por paura o vergogna». Pertanto, nei giorni scorsi, la Mancuso si è recata nella sede cel Centro Servizi al Volontariato di Vibo per informazioni: «Adesso – riferisce – bisognerà presentare i soci e spero che il sodalizio riceva numerose adesioni perché vorrebbe dire che il segnale è stato lanciato e che le cose stanno cambiando e consentiranno di abbattere quell’odioso muro di omertà che caratterizza purtroppo questa terra. Quel muro che sono riuscita a fa rcrollare). E il nome? Al momento – spiega – non ho ancora un’idea precisa, ma l’importante è lanciare un Inessaggio, Io, adesso, mi sento meglio anche se i segni di quella violenza li porto sempre con mema non mi indeboliscono, tutt’altro, mi danno la forza per affrontare le difficoltà di ogni giorno». gl. p.

Nell’articolo foto di Michelina Mancuso

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