Volontari o dipendenti: così funzionerà il Corpo europeo di solidarietà

Csvnent – Scritto da Clara Capponi

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Si delineano i dettagli del progetto annunciato dal presidente Juncker: si punta a 100 mila giovani entro il 2020, potranno scegliere tra progetti sociali in associazioni o in imprese con regolare contratto o in apprendistato. Presto il portale web. Il Cev chiede chiarimenti.

Partirà a fine anno ed aspira a coinvolgere almeno 100 mila giovani entro il 2020 il progetto della Commissione UE per il “Corpo Europeo di solidarietà” (Ecs, European solidarity corps). Dopo l’annuncio fatto il 14 settembre durante il suo discorso sullo stato dell’Unione dal presidente della Commissione Jean Claude Juncker, si delineano i dettagli dell’operazione. Potranno far parte del Ecs igiovani sotto i 30 anni con qualsiasi curriculum e qualsiasi situazione scolasticao lavorativa in corso, che avranno la possibilità di offrire il proprio aiuto presso associazioni, ong, enti locali, imprese sociali e imprese profit nel loro paese o all’estero per una durata compresa tra due mesi e un anno. Potranno essere impegnati nelle situazioni di crisi, come ed esempio il recente terremoto in Italia, o in progetti contro l’emarginazione o per l’inclusione sociale, dalla povertà ai minori in difficoltà, dai disabili al recupero delle periferie, dalla tutela dell’ambiente fino all’accoglienza dei rifugiati.

Potranno farlo da volontari, ai quali saranno rimborsate in base al progetto Ecs le spese di vitto, alloggio e viaggio. Ma potranno farlo anche come dipendenti con regolare contratto di lavoro o in regime di tirocinio o apprendistato. E proprio su questo aspetto, subito dopo l’annuncio di Juncker, il Cev (Centro Europeo del Volontariato)(di cui fa parte per l’Italia anche CSVnet), ha fatto nei giorni scorsi una richiesta di chiarimenti all’Unità responsabile della Commissione europea in particolare su tre punti: 1) le differenze tra lavoro, tirocinio, apprendistato e servizio volontariato all’interno dell’iniziativa; 2) le modalità e la natura del coinvolgimento del settore profit; 3) la dichiarazione secondo cui i giovani non potrebbero essere specialisti altamente qualificati (nel comunicato della Commissione è infatti specificato che sono esclusi dagli interventi dei giovani in Ecs quelli necessari nell’immediato verificarsi di disastri e calamità naturali, che richiedono figure altamente qualificate).

Verrà presto creato un portale web nel quale i giovani desiderosi di partecipare potranno registrarsi e mettersi in contatto con gli enti di accoglienza. A loro volta, le organizzazioni che vorranno accogliere i membri del Corpo di solidarietà dovranno effettuare un accreditamento come già avviene per il Servizio civile europeo.
Ci sarà insomma un unico e semplice punto di accesso alle informazioni, al collocamento e alle selezioni dei partecipanti. Allo stesso tempo sarà molto più ampio rispetto ai consueti canali nazionali il bacino di giovani motivati e desiderosi di dare il proprio contributo, arricchire le loro competenze e il loro curriculum, vivendo una grande esperienza umana.
Qui il comunicato della Commissione.

Foto: © Romolo Maddaleni – Progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”.

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